Il manifesto per la commemorazione del Giorno del Ricordo 2025 nel Comune di Sarzana riporta, erroneamente, l'immagine del campo di sterminio di Auschwitz e quella dei papaveri rossi.
"L'ANED della Spezia - afferma la Presidente Doriana Ferrato - si astiene da polemiche sterili, ma desidera che sia chiaro, con tutto il rispetto e dolore per le vittime delle Foibe, che rappresentare nel manifesto il campo di sterminio di Auschwitz II Birkenau non è semplicemente fuorviante ma è una distorsione storica che manca di rispetto a tutte le vittime e fuorviante per gli studenti. Anche alunni della scuola elementare sanno riconoscere l'immagine del Campo di sterminio!
Per il Giorno del Ricordo una immagine della foiba di Basovizza o altra sarebbero state più consone alla commemorazione di quelle vittime".
Anche l'ANPI interviene sull'argomento, definendo il manifesto, ironicamente, un "capolavoro", ed affermando: "Alla scritta "Giorno del ricordo" è affiancata l’immagine dell’ingresso del campo di concentramento di Auschwitz, simbolo della deportazione e dello sterminio nazifascista di milioni di persone, nonché l’immagine di papaveri rossi, simbolo, in Italia, della lotta partigiana al nazifascismo. Quale messaggio si vuole trasmettere, con questo manifesto, alla cittadinanza, agli studenti e alle studentesse, che sono stati invitati a partecipare all’incontro?"
L'ANPI pensa che in questo modo si trasmetta una versione distorta dei fatti e della storia.
“E' intollerabile – afferma la Segreteria Provinciale di Rifondazione Comunista – che nella grafica della locandina per le celebrazioni del Giorno del Ricordo sia stata utilizzata una foto del ben noto campo dì concentramento di Auschwitz in cui i nazisti, spesso con la complicità dei fascisti italiani, rinchiusero e sterminarono milioni di deportati durante la seconda guerra mondiale, nonché l'immagine di papaveri rossi, simbolo della lotta partigiana italiana.
Secondo Rifondazione si tratta di una distorsione della storia: “Le foibe rappresentano senz'altro una pagina esecrabile nella storia della Resistenza Jugoslava, ma la Storia non si riscrive per puri scopi elettorali e propagandistici”.
“Purtroppo la Storia, pur nella sua razionalità , non ci ha ancora insegnato il rispetto che va portato per la sacralità della vita”, conclude Rifondazione Comunista.