Negli ultimi anni la provincia della Spezia ha registrato una significativa crescita nell’ambito della formazione aziendale, con un aumento del 50% delle iniziative formative promosse dalle imprese locali. I dati sono contenuti in un recente studio contenuto nel Report Excelsior realizzato da Unioncamere.
Questo trend evidenzia l’importanza attribuita dalle aziende allo sviluppo delle competenze dei propri dipendenti, riconoscendo la formazione come un investimento strategico per migliorare la competitività e l’efficienza operativa.
Parallelamente, si osserva un’accelerazione nel processo di digitalizzazione. Le imprese spezzine stanno adottando nuove tecnologie e soluzioni digitali per ottimizzare i processi produttivi, migliorare la gestione interna e rispondere in modo più efficace alle esigenze del mercato. Questa transizione digitale non solo modernizza le operazioni aziendali, ma apre anche nuove opportunità di crescita e innovazione.
Nel contesto delle assunzioni, le referenze personali stanno acquisendo un peso sempre maggiore. Le aziende locali tendono a valorizzare maggiormente le segnalazioni dirette e le reti di contatti personali rispetto all’intervento delle agenzie interinali. Questo approccio sottolinea l’importanza delle relazioni interpersonali e della fiducia reciproca nel processo di selezione del personale, privilegiando candidati raccomandati da fonti fidate.
La nostra provincia sta vivendo una fase di trasformazione caratterizzata da un forte impegno nella formazione, una rapida digitalizzazione e un approccio alle assunzioni basato sulle relazioni personali. Questi elementi contribuiscono a rafforzare il tessuto economico locale, promuovendo uno sviluppo sostenibile e orientato al futuro.
A bilanciare questa tendenza rimane sullo sfondo il problema legato alle maggiori criticità di reperimento del personale.
Il nostro mercato del lavoro sta attraversando un periodo di forti difficoltà nel reperimento del personale, con alcune categorie professionali e settori produttivi che riscontrano maggiori criticità rispetto ad altri. Analizzando i dati suddivisi per grande gruppo professionale, emerge chiaramente che le difficoltà maggiori si concentrano tra gli operai specializzati, seguiti dai conduttori di impianti e macchinari fissi e mobili e dalle professioni tecniche.
Questa tendenza evidenzia una crescente carenza di manodopera qualificata, probabilmente dovuta a diversi fattori, tra cui la ridotta disponibilità di personale con le competenze richieste, la mancata corrispondenza tra domanda e offerta di lavoro e il progressivo invecchiamento della forza lavoro in alcuni settori chiave.
Osservando la distribuzione per settori economici, le maggiori difficoltà di reclutamento si riscontrano in costruzioni, industrie metalmeccaniche ed elettroniche e servizi di alloggio e ristorazione, compresi i servizi turistici.
Nel settore delle costruzioni, la scarsità di personale qualificato rappresenta un ostacolo significativo alla realizzazione di nuovi progetti, influenzando tempi e costi di costruzione. L’industria metalmeccanica ed elettronica, invece, si scontra con una crescente domanda di operai e tecnici specializzati in grado di gestire macchinari avanzati e processi produttivi complessi, mentre il settore dell’ospitalità e del turismo fatica a reperire personale, in parte a causa della stagionalità del lavoro e delle condizioni contrattuali spesso poco attrattive.
Questa situazione solleva la necessità di politiche mirate alla formazione e alla riqualificazione professionale, per colmare il divario tra competenze richieste e disponibili sul mercato del lavoro. Politiche per gli incentivi volte a favorire l’ingresso di nuove risorse nei settori più colpiti potrebbero rappresentare una soluzione per arginare le difficoltà di reperimento e garantire la crescita economica a lungo termine.