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"Regina Coeli 26.12.1958", il nuovo catalogo di Manuel Cossu In evidenza

di Francesco Vito Ciaravino - Nel titolo la data in cui Papa Giovanni XXIII incontrò i detenuti nel carcere romano.

Nella serata di ieri, 7 febbraio, presso il Museo di Arte Moderna e Contemporanea CAMeC della Spezia, si è svolta la presentazione dell'ultimo catalogo di Manuel Cossu (noto artista spezzino che, solo a giugno 2024, aveva presentato la mostra "Coops", incontrando notevole riscontro presso pubblico e critica) intitolato "Regina Coeli 26.12.1958", curato da Sergio Tossi e organizzato dall'associazione "Gli amici del CAMeC".

Il titolo, come da tradizione, non è frutto del caso, ma s'impianta in un profondo processo di discernimento tematico: l'intero percorso proposto dalla pubblicazione firmata Andante Books, si sviluppa lungo il fil rouge dell'omonima data e dell'omonimo luogo, in cui, ormai 67 anni fa, Papa Giovanni XXIII ha voluto coronare la giornata dedicata al primo martire della storia del Cristianesimo, incontrando i carcerati della nota struttura detentiva: "Tutto nasce da una foto di quel momento, per me emblematico, che ho trovato in un libro sulla biografia del Pontefice. Negli ultimi anni, quando qualcosa mi colpisce, decido immediatamente di farne come un monumento, e così inizio a dipingere sulla tela quasi in modo compulsivo, proprio come avvenuto in questo caso".

All'interno del volume, infatti, è possibile constatare come tutto sia unicamente incentrato proprio su quello scatto; ciò genera intrecci profondi e umanissimi di quell'istante così semplice, ma così incredibilmente etereo. Roncalli sembra ergersi a figura emblematica di una deliberata rinuncia alla dimensione terrena di libertà, protendendo all'abbraccio di quel sacro giuramento a Dio e ai fedeli, derivato dall'accettazione "dell'Anello Del Pescatore". In questa dinamica oscillante, si frappongono le figure dei carcerati, i quali, perseguendo il sentiero dell'illecito, hanno anch'essi rinunciato alla propria condizione di libertà: "La rinuncia è l'essenza della vita. La libertà interiore" – prosegue Cossu - "è uno stato calibrato dalla disciplina".

L'intervento di Sergio Tossi riassume perfettamente il cuore di questa straordinaria realizzazione cossuiana: "Il lavoro che oggi presenta Manuel racchiude una strana atmosfera mistico/laica, data dalla combinazione di sacro e profano uniti sotto la medesima stella".

Un stile, quello di Cossu, riconoscibilmente ruvido, capace di regalare una rara espressività ai soggetti ritratti.

 

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