La chiesa di Santa Maria Assunta di Calice al Cornoviglio è dotata di un bellissimo organo a canne, a significare che sicuramente la chiesa era un punto di riferimento e che probabilmente era presente un organista di professione e una cantoria per animare le celebrazioni liturgiche.
E' uno strumento della prima metà dell'800 di fattura toscana, si dice dei pistoiesi Agati, e restaurato nel 1864, come testimonia la targa sull'assetta delle tastiere, da un certo Francesco Palmi, uno dei rampolli di una famiglia di organisti molto importante della Toscana.
L'organo è rimasto praticamente integro in quasi tutta la sua completezza: quello che però vediamo esternamente è solo una minima parte dello strumento, dobbiamo infatti considerare anche tutta la parte fonica interna, costituita da circa 700-800 canne, tra quelle di piombo e quelle di legno che corrispondono alle note più gravi. La parte fonica interna è stata probabilmente ripresa da un organo del '700.
Per diversi anni è stato preda dei roditori, che sono soliti affilarsi i denti sulle canne di piombo e rosicchiare i mantici. Grazie ad un contributo della Fondazione Carispezia, nel 2024 sono state restaurate tutte le canne e i mantici, che in genere sono in pelle di capretto e montone.
Lo strumento della chiesa di Santa Maria Assunta ha anche una particolarità: si tratta infatti di un organo cosiddetto "orchestrale-bandistico", dotato non solo di registri particolari, ma anche di alcuni accessori che permettono la riproduzione di suoni quali campanelli, piatti, grancasse e campane. Questa tipologia di strumenti nell'800 permettevano infatti alle persone che non potevano andare a seguire le rappresentazioni teatrali di ascoltare in chiesa trascrizioni di opere.
Il secolo XIX, infatti, ha visto non solo un grande sviluppo della musica legata all'organo, all'opera e alle bande musicali, ma anche una sorta di contaminazione tra questi generi, per cui gli organari dell'epoca iniziarono a dotare gli strumenti di registri che imitavano altri strumenti dell'orchestra, quali ad esempio i fiati, e delle bande musicali, con alcuni accessori, quali appunto i campanelli, i piatti o la grancassa.
Le opere teatrali iniziarono ad essere proposte anche nei concerti bandistici e per organi, che furono i protagonisti della divulgazione della musica al di fuori dei circuiti teatrali, raggiungendo anche le classi medio-basse della popolazione, che non potevano permettersi di andare a teatro. Così il melodramma raggiunse i centri medi grazie alle bande e anche i piccoli borghi dell'entroterra grazie agli organi installati nelle chiese.