"Con il termine amianto (o asbesto) ci si riferisce ad un insieme di minerali conosciuti da moltissimi anni per le loro proprietà ignifughe e isolanti – spiega Enrico Taponecco, Responsabile Sicurezza e Ambiente Confartigianato – la resistenza al calore di tale materiale e la sua struttura fibrosa ne avevano reso comune l'uso, soprattutto in edilizia. Tuttavia, è stato utilizzato anche sui mezzi di trasporto, all'interno di cicli industriali con alte temperature e in ambito domestico. La sua ormai accertata nocività per la salute ha portato a vietarne l'uso in molti paesi. Se respirate, infatti, le polveri contenenti fibre d'amianto possono causare gravi patologie, l'asbestosi per importanti esposizioni, tumori della pleura, ovvero il mesotelioma pleurico, e il carcinoma polmonare. Non esiste una soglia di rischio al di sotto della quale la concentrazione di fibre di amianto nell'aria non sia pericolosa: un'esposizione prolungata nel tempo o a elevate quantità aumenta significativamente le probabilità di contrarne le patologie associate".
La Regione Liguria ha stabilito la procedura per la mappatura delle zone interessate da presenza di amianto attraverso la scheda di autonotifica, compilata dal tecnico abilitato al ruolo di Responsabile per la gestione del problema amianto in strutture, edifici ed impianti. Inoltre tutti gli anni, INAIL pubblica un bando con contributi a fondo perduto fino al 70% per vari interventi tra cui anche la rimozione dell'amianto.
Chi ha un'impresa ed ha una copertura in cemento-amianto può chiamare gli uffici di Confartigianato per approfondire tutti gli aspetti legati al bando INAIL ed alla possibilità di ottenere il contributo.
Per ulteriori informazioni telefonare all'Ufficio Sicurezza e Ambiente Confartigianato, tel. 0187.286632 – 371.4984585, e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..







