Gli autotrasportatori CNA Fita della Spezia si sono incontrati per fare il punto sulla L.105 dello scorso luglio, meglio conosciuta come Decreto infrastrutture; la norma modifica un decreto del 2005 chiarendo, senza possibilità di dubbio, come alle imprese di autotrasporto, costrette a subire attese per ritardi nelle operazioni di carico e scarico, sia dovuto un indennizzo di 100 euro l'ora o frazione di ora, dopo un'ora e mezza di franchigia.
Una legge che arriva grazie al lavoro svolto da CNA Fita a livello nazionale che con pazienza per mesi, accogliendo le segnalazioni provenienti dai territori e dagli autotrasportatori associati, ha svolto un'azione di sensibilizzazione nei confronti del Ministero delle Infrastrutture in tutti i tavoli possibili a cui ha partecipato. Segnalazioni che sono arrivate peraltro più di una volta anche dalla Spezia dove chi opera in questo settore è costretto a file per scaricare e caricare che vanno molto spesso oltre le tre ore: un problema che si pone sicuramente nel Porto ma anche presso tanti magazzini e industrie. Tutto questo significa: aggravio di costi per le imprese, impossibilità di programmazione del lavoro, disagio per gli autisti che oltre ad essere costretti ad attendere ore fermi o in coda, rischiano di sforare le normative sui tempi di guida e per questo magari non poter tornare a casa la sera se provenienti o rientranti da fuori provincia.
"Tra l'altro siamo in un momento molto critico in cui non si trovano nuovi autisti e chi fa già questo mestiere, stanco di non fare il proprio lavoro ma di star semplicemente seduto in attesa sul mezzo, decide di abbandonare - aggiunge Stefano Crovara, Presidente CNA Fita Liguria, che siede a molti tavoli insieme alle principali sigle rappresentanti l'autotrasporto - Non bisogna mai dimenticare che la maggioranza dei trasporti della merce si svolge, ci piaccia o meno, su gomma e le imprese, da una parte perdono appetibilità da parte dei lavoratori, dall'altra sono costrette a sobbarcarsi gli extra costi, rischiano di chiudere i battenti. La domanda è: chi consegnerà poi la merce?"
Per questo l'appello ai committenti è deciso: la legge va applicata con la speranza che lo spauracchio degli indennizzi induca i clienti e i committenti ad accelerare le operazioni di carico/scarico e delle procedure documentali. Il fine è la continuità dei servizi di trasporto. E che questo sia un sentire corale lo dimostra la lettera di Unatras, che rappresenta tutte le associazioni dell'autotrasporto, inviata al Ministero in cui è esplicitamente segnalato come alcuni soggetti della filiera rappresentanti la merce diano indicazioni difformi da quelle dettate dalla norma e chiede che il Ministero ribadisca, a chi ancora finge di non aver capito, l'inderogabilità delle norme previste.







