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“Economia del mare, difesa e sistema delle imprese”: a Seafuture il convegno organizzato da Confartigianato

Nel periodo 2021-2024 la provincia della Spezia registra un aumento degli occupati del 7,2%, in linea con la media delle province italiane sul mare e migliore del +6,6% della Liguria.

In occasione di Seafuture, a bordo della nave Montecuccoli si è svolto il convegno di Confartigianato su “Economia del mare, difesa e sistema delle imprese”. Sono intervenuti Guido Radoani, Responsabile nazionale Sistema Imprese Confartigianato, Cristiana Pagni, Presidente Italian Blue Growth, Nicola Carozza, Vicedirettore Confartigianato della Spezia, Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato, e in chiusura ha portato i saluti l’Assessore alle Attività Produttive Alberto Giarelli.

L’Italia, grazie a un sistema di imprese diffuso e caratterizzato dall’elevata presenza di piccole imprese e imprese artigiane, è leader europeo dell’economia del mare. Nel confronto internazionale, l’Italia è al primo posto nell’UE a 27 per PIL generato nelle province costiere, pari a 1.005 miliardi di euro, ovvero al 50,4% del PIL nazionale, quota superiore rispetto al 37,3% della media UE. Il valore dell’economia italiana del mare supera gli 896,3 miliardi di euro della Francia (33,8% del PIL) e i 783,7 miliardi della Spagna (57,1% del PIL). L’Italia rappresenta il 12,4% del PIL dell’UE, ma la quota sale al 16,7% per il PIL dell’economia del mare definita dalle aree costiere.

L’analisi è proposta nel report “Economia del mare, difesa e sistema delle imprese - Evidenze dal rapporto Confartigianato Meccanica 2025” presentato per l’occasione. Presenti inoltre Maurizio Piscopo, Presidente del Consiglio Comunale, Francesco Costa della Lega Navale Italiana, e Davide Ritarossi, Project Manager DLTM.

“Solo da una lettura condivisa dei dati possiamo progettare interventi mirati e sostenibili per l’economia del territorio. Stiamo vivendo un periodo storico molto delicato, con guerre in atto, crisi energetiche, stretta monetaria e dazi. Come Confartigianato sosteniamo le ragioni della pace e la necessità della ricomposizione dei conflitti per via politica e diplomatica, ma riteniamo la deterrenza necessaria e un percorso che possa traguardare, non un riarmo nazionale, ma una comunità europea di difesa” ha dichiarato Nicola Carozza, Vicedirettore Confartigianato.

Enrico Quintavalle, Responsabile Ufficio Studi Confartigianato, è poi passato all’analisi dei dati. In relazione al mercato del lavoro, le 66 province costiere (secondo la classificazione Eurostat), che rappresentano oltre la metà (55,3%) degli occupati in Italia, hanno trainato la crescita del mercato del lavoro nell’ultimo triennio, caratterizzato da guerra in Ucraina, crisi energetica, stretta monetaria, calo del commercio internazionale e crisi in Medio Oriente. Tra il 2021 e il 2024 l’occupazione in Italia è salita del 4,5%, mentre nelle province costiere è aumentata del 7,1%, un tasso superiore di 2,1 punti rispetto al +5,0% registrato nelle province non costiere.

Nel periodo 2021-2024 la provincia della Spezia registra un aumento degli occupati del 7,2%, in linea con la media dei territori del mare e migliore del +6,6% della Liguria.

Economia del mare e difesa

Secondo il monitoraggio di 28 filiere produttive dell’Istat, nella Filiera Aero-spazio e difesa – che include aeromobili, elicotteri, droni, armamenti, satelliti, sistemi per la sicurezza cibernetica, macchine e attrezzature dedicate – vi partecipano 7.266 imprese con 324mila addetti, generando 23,1 miliardi di euro di valore aggiunto. La manifattura estesa concentra il 54,5% delle imprese della filiera, di cui 9 su 10 sono micro e piccole imprese fino a 49 addetti, e il 60,8% del valore aggiunto. Il 49,7% del valore aggiunto deriva dai comparti della meccanica, pari a 11,5 miliardi di euro, con il 25,1% dai prodotti in metallo, il 13,8% dai macchinari, il 3,9% dalla manutenzione e installazione, il 2,7% da apparecchiature elettriche, e l’1,8% ciascuno da autoveicoli e metallurgia. Il 12,2% proviene dalla produzione di software e consulenza informatica e il 4,9% da computer ed elettronica.

Difesa: i settori core e il potenziale indotto

In Italia si contano 36mila unità locali delle imprese attive nei settori core della difesa con 227mila addetti, a cui si aggiunge un potenziale indotto di 178mila unità locali e 1 milione 575mila addetti, composto da settori della meccanica, informatica ed elettronica. Complessivamente si contano 214mila unità locali e 1 milione 802mila addetti.

Nella provincia della Spezia le attività core della difesa contano 344 unità locali con 5.285 addetti, affiancate da un potenziale indotto di 420 unità locali con 3.663 addetti. In totale, la provincia registra 764 unità locali e 8.948 addetti.

Leadership della Spezia: gli addetti della difesa rappresentano l’8,1% del totale, la seconda incidenza più alta in Italia dopo Gorizia (9,0%). La Spezia è dunque leader nazionale per specializzazione nella difesa, contribuendo alla leadership ligure, insieme a Genova (9° posto) e Savona (13°).

I numeri del cluster della Meccanica alla Spezia

Alla fine del 2024, nella provincia della Spezia si contano 715 imprese nel cluster della Meccanica, di cui 348 artigiane (48,7%). Gli addetti sono 8.089, di cui 1.390 nell’artigianato (17,2%). Il 47,6% degli addetti è nelle micro e piccole imprese, e il 78,3% nelle MPMI fino a 249 addetti. Il cluster ha esportato prodotti per 1.091 milioni di euro, contribuendo per l’84,1% alle esportazioni manifatturiere provinciali.

Nel 2024, le imprese del settore metalmeccanica ed elettronica della Spezia prevedevano 3.100 assunzioni, pari al 31,5% delle richieste liguri, ma con un 65,2% di difficoltà di reperimento, superiore alla media nazionale di settore (59,6%) e alla media provinciale complessiva (48,9%).

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www.confartigianato.laspezia.it/

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