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Cala la domanda di lavoro alla Spezia: ad agosto 2025 ci sono state meno assunzioni In evidenza

di Luca Erba - Unioncamere: nel settore dei servizi il 74% delle entrate, ma quasi la metà dei profili è di difficile reperimento.

Il mercato del lavoro spezzino rallenta. Secondo il bollettino mensile Excelsior di Unioncamere, realizzato in collaborazione con l’Agenzia nazionale per le Politiche Attive del Lavoro (ANPAL), ad agosto 2025 le imprese della provincia prevedono 1.160 nuove assunzioni, in calo del 10,1% rispetto allo stesso mese del 2024. Il dato peggiora leggermente su base trimestrale: da agosto a ottobre 2025 sono previste 4.110 entrate, pari a un -2,4% rispetto al 2024.
L’indagine Excelsior, condotta su un campione rappresentativo di oltre 108.000 imprese italiane, fotografa ogni mese lo stato dell’occupazione a livello locale e nazionale. Il quadro che emerge per La Spezia non è roseo, soprattutto in termini di stabilità e reperibilità delle figure richieste.

I servizi trainano, ma i contratti sono a termine

La maggior parte delle assunzioni (74,1%) è prevista nel settore dei servizi, mentre il restante 24,1% riguarda l’industria. Tuttavia, a fronte di una prevalenza del settore terziario, i contratti stabili restano una minoranza: solo il 17% delle entrate sarà a tempo indeterminato o in apprendistato. L’83% delle assunzioni sarà quindi a termine, un dato che conferma la precarietà crescente nel mondo del lavoro locale.
Nonostante ciò, nel settore industriale si registrano segnali più incoraggianti: qui, i contratti stabili rappresentano quasi il 97% delle assunzioni.

Chi cercano le imprese spezzine?

L’identikit del lavoratore più ricercato ad agosto 2025 parla chiaro: nel 54,2% dei casi si tratta di impiegati, addetti commerciali e ai servizi, con una forte domanda nell’ambito delle vendite. Seguono gli operai specializzati e conduttori di impianti e macchine (22%) e le professioni non qualificate (14,7%), in particolare nella logistica.
Solo il 9,1% delle posizioni è destinato a dirigenti, tecnici e professionisti altamente qualificati, quota ben al di sotto della media nazionale del 12%.
Le tre figure più richieste nel mese sono: esercenti e addetti nella ristorazione, sono 430 le assunzioni previste.
Gli addetti alle vendite saranno 80, il personale non qualificato nei servizi di pulizia 80 unità.
Queste tre categorie da sole coprono il 51% delle entrate totali previste, un candidato su due è difficile da trovare.

Uno dei dati più allarmanti è la difficoltà di reperimento, che riguarda ben il 48% delle figure richieste. Il problema è duplice: nel 30,2% dei casi mancano candidati, mentre nel 13,7% la preparazione è inadeguata.

Le criticità più forti si riscontrano tra tecnici e professionisti specializzati, come insegnanti e allenatori. Poi ci sono gli addetti alla sicurezza, con una carenza totale di candidati, operai specializzati in manutenzione elettrica/elettronica, penalizzati dalla scarsità di manodopera. Addetti alla logistica non qualificati, spesso bocciati per scarsa preparazione.

Sul fronte della formazione, il 5,4% delle assunzioni richiede una laurea, mentre il 24% un diploma secondario. Ma è proprio tra i laureati che si registra una difficoltà di reperimento del 58,7%, causata principalmente dalla mancanza di candidati.

Tra i diplomi secondari, l’indirizzo più richiesto è quello di “Turismo, enogastronomia e ospitalità”, coerente con il peso del settore ristorativo. Tuttavia, il liceo (soprattutto classico, scientifico e scienze umane) mostra la maggior difficoltà di inserimento (77,8%), a causa della preparazione poco mirata al mercato.
Nel segmento della formazione professionale, spicca la domanda per il settore “Ristorazione”, mentre quello “Amministrativo-segretariale” risulta il più critico, con l’81,5% delle figure difficili da reperire per carenza di candidati.

Tra i dettagli più significativi del report emerge che il 30% delle assunzioni riguarderà giovani sotto i 30 anni. Il 18% sarà destinato a lavoratori immigrati.
Il 66% delle nuove assunzioni avverrà in imprese con meno di 50 dipendenti.
Solo il 14% delle aziende spezzine ha previsto assunzioni ad agosto.

Il mercato del lavoro della Spezia, pur mantenendo una certa dinamicità nel settore dei servizi, mostra segnali di affaticamento, con meno assunzioni, prevalenza di contratti a termine e notevoli difficoltà nel trovare candidati idonei.
La sfida per il territorio sarà duplice: da un lato, formare meglio i giovani e chi cerca lavoro; dall’altro, favorire l’incontro tra domanda e offerta, soprattutto nei settori a più alto tasso di crescita e nelle professionalità specializzate.

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