Il Governo lo chiama “Piano Casa a Prezzi Calmierati”. Ma dietro le slide e gli annunci, si profila l’ennesimo favore alla rendita immobiliare. Si parla di housing sociale, ma si coinvolgono fondi privati e costruttori, non i sindacati degli inquilini. Si promettono case per i giovani, ma si ignorano le famiglie che vivono in affitto da anni, senza garanzie, senza tutele.
In Liguria, come in molte altre regioni, la realtà è questa: affitti alle stelle, contratti brevi, precarietà abitativa. I giovani lavorano, ma non possono comprare. I pensionati scelgono tra pagare l’affitto o mangiare. E chi ha un solo reddito vive in bilico, ogni mese.
Il sogno della casa di proprietà è diventato un mantra politico. Ma non tutti vogliono – o possono – legarsi a un mutuo trentennale. C’è chi ha bisogno di flessibilità, di mobilità. E c’è chi, semplicemente, non ha le risorse.
Serve un Piano Casa vero. Che investa nell’edilizia pubblica, non nella rendita privata. Che garantisca affitti equi, contratti stabili, tutele per chi abita e per chi affitta. Che riconosca la casa come diritto, non come merce.
Oggi in Italia solo il 3,8% delle abitazioni è pubblico. In Francia è il 16%, nei Paesi Bassi il 29%. E mentre il prezzo delle case cala, gli affitti continuano a salire. Il Piano del Governo, così com’è, non risolve: sposta il problema, lo privatizza, lo monetizza.
La casa non è solo mattoni. È sicurezza, è dignità, è futuro. E quel futuro, se non è accessibile a tutti, non è un futuro giusto.
Franco Bravo,
Segretario Regionale SUNIA







