fbpx

Accedi al tuo account

Nome utente*
Password *
Ricordami

Il Museo Audiovisivo della Resistenza compie 18 anni In evidenza

Il Museo Audiovisivo della Resistenza compie 18 anni. 

Domenica 3 giugno vi aspettiamo al Museo per festeggiare il suo 18esimo compleanno e proiettare per la prima volta il film documentario "Paesaggi della Memoria" che Archivi della Resistenza, insieme a Andrea Castagna, ha realizzato con un lavoro negli ultimi due anni e che è allegato al libro di Paolo Pezzino.

Diciottesimo compleanno del Museo Audiovisivo dela Resistenza:

ore 20.00
Cena sociale
a cura del Circolo Archivi della Resistenza. Menù completo 20€
antipasto della casa: sgabei salumi e formaggi, torta di verdura;
(primo) tagliolini al ragù di verdure; (secondo) costolette al cavolo
e vino rosso, dolce della casa, vino, Amaro Partigiano e caffè

ore 21.00
Presentazione in anteprima del film documentario *PAESAGGI DELLA
MEMORIA*, a cura di *Archivi della Resistenza *allegato al libro di
*Paolo Pezzino *“Paesaggi della memoria. Resistenze e luoghi
dell’antifascismo e della liberazione in Italia”

Film-documentario a cura di Archivi della Resistenza, allegato al
libro di Paolo Pezzino "Paesaggi della Memoria. Resistenze e luoghi
dell’antifascismo e della liberazione in Italia" (ETS 2018), con
premessa di Massimo Dadà e prefazione di Paolo Gentiloni.


La resistenza dei partigiani ai monti e nelle città; il coraggio
delle donne che rivestono di abiti civili i soldati sbandati dopo
l’8 settembre per aiutarli a raggiungere casa o che si oppongono
agli ordini brutali di sfollamento di intere città; gli internati
militari italiani che, vivendo in condizioni di prigionia molto dure,
in gran numero resistono alle sirene dell’arruolamento nelle file
tedesche o fasciste pur di non continuare a combattere una guerra che
non è più la loro; la deportazione degli antifascisti e della
popolazione civile nei campi di concentramento in Germania, da dove
molti di loro non fecero ritorno; la persecuzione degli ebrei da parte
di fascisti e tedeschi, e il loro sterminio; le stragi di intere
comunità da parte dell’esercito tedesco coadiuvato dai fascisti
repubblicani: tutto questo ricordano e narrano i tanti musei sparsi
sul territorio nazionale, ora riuniti in una rete, Paesaggi della
Memoria.
Di questo parla il libro, con due saggi introduttivi, le schede di
venticinque musei e in allegato un film-documentario sul progetto di
rete.

*L'altra Vivian Maier*

Un viaggio inedito nella Francia della "fotografa ritrovata" in 6
piani. Foto, animazioni, parole, musiche, registrazioni, interviste,
video.

*Castelnuovo Magra (1 giugno - 14 ottobre)*

a cura di Roberto Carlone e Caterina Cavallari con
la collaborazione di Archivi della Resistenza e la partecipazione
dell'Association Vivian Maier et le Champsaur

Giovedì *31 maggio 2018* è stata inaugurata *“L’autre Vivian.
L’altra Vivian Maier. Un viaggio inedito nella Francia della
‘fotografa ritrovata’ in 6 piani. Foto, animazioni, parole,
musiche, registrazioni, interviste, video” *a Castelnuovo Magra e
rimarrà aperta fino al 14 ottobre 2018.
L’esposizione si inserisce nel ricco calendario di mostre per il
2018 organizzate dal Comune di Castelnuovo Magra e dall’Assessorato
alla Cultura, presso la Torre del Castello dei Vescovi di Luni, che,
negli ultimi anni, grazie alle fortunate mostre di Erwitt, McCurry,
Tano D’Amico, Mario Dondero e Bruce Chatwin, si è andata affermando
come un importante luogo espositivo per la fotografia e non solo.
L’allestimento di quest’anno è dedicato a Vivian Maier e
all’incredibile storia di una bambinaia statunitense che per tutta
la vita ha segretamente coltivato la passione per la fotografia. Con
la scoperta casuale delle sue fotografie e il suo debutto praticamente
postumo si è imposta come un caso internazionale. L’allestimento è
curato da Roberto Carlone, Caterina Cavallari (i quali, in questi
ultimi due anni, stanno portando in giro un fortunato spettacolo
dedicato alla fotografa) e dall’associazione Archivi della
Resistenza di Fosdinovo (MS) che è il gestore del vicino Museo
Audiovisivo della Resistenza, anch’esso uno dei partner del
progetto. Di fondamentale importanza è poi la collaborazione con
l’associazione francese “Vivian Maier et le Champsaur”, che
raccoglie testimonianze del rapporto di Vivian con la Francia. Infatti
Champsaur è la valle francese nelle Alte Alpi, di cui era originaria
la madre di Vivian, Maria Jaussaud, che introdusse la figlia al mondo
della fotografia, e in questo luogo Vivian tornò più volte nel corso
della sua vita: ad esempio ha qui trascorso parte della sua infanzia,
dai sei ai dodici anni. La dimensione francese della Maier è un lato
ancora più nascosto della sua misteriosa vita: per questo /L’autre
Vivian /ci restituisce una fotografa in parte diversa da quella
conosciuta fino ad oggi in Italia.

*Descrizione progetto*
Vivian Maier nella torre di un castello di 6 piani. Un viaggio
verticale verso le altezze in un paesaggio perdifiato a 360 gradi.
Entrare per qualche momento nella sua vita, cercare di pensare, di
vedere il mondo con i suoi occhi. Gli occhi di una donna dalla
sensibilità eccezionale, che ha passato una vita a nascondere le sue
opere, che ha voluto testardamente ed affettuosamente tenere sempre
con sé la leggerezza degli anni passati in Francia. Quello che
sentiva, quello che vedeva, i suoi stimoli, le sue sensazioni, i suoi
segreti, le sue paure. La sua formazione europea (l’età scolare e
poi le sue prime foto scattate all’età di 25 anni) ha influenzato
la sua visione del mondo. Sorrisi, semplicità, rapporto con la
natura, attenzione al paesaggio. Vivian Maier volava sopra le cose e
con le persone, scopriva la sua curiosità e la sua attrazione verso
le persone attraverso un’empatia straordinaria che portava a
scoprirle come solo un rapporto di amore può esplorare.
Un vero viaggio attraverso 50 foto (alcune provenienti da una
collezione privata e mai esposte in Italia e altre, invece, stampate
da lei e autografate sul retro, le uniche originali esistenti) oltre
ad interviste, video, animazioni, musiche, suoni, /mapping/,
ambientazioni. Una nuova idea di fruire la complessità di una
artista, di una persona, di una donna. Non la solita mostra.
Un’altra Vivian Maier, appunto.

La Maier è stata una fotografa formidabile, dotata di un talento
superiore che le permetteva di scattare foto senza nemmeno vederle,
frutto di lunghi, accurati e appassionati studi. Ha approfondito la
fotografia restando sempre fuori dal clamore del fotografo di moda,
anche se in tale maniera è stata sempre sfruttata. Una storia di
tempi sbagliati per lei che non sbagliava mai il tempo, come ci
rivelano i suoi splendidi scatti. Un tempo che grazie a moltissimi
“collezionatori” si è riallineato e che vuole riallinearla con
una umanità troppo spesso dimenticata.

L’esposizione propone e racconta in maniera inusuale ed innovativa
in una forma che riunisce fotografie originali autografate, ristampe
moderne, esperimenti, musiche, ambientazioni scenografiche, video,
/mapping/, percorsi teatralizzati, animazioni, moduli interattivi. Un
racconto sul binomio fotografia-vita, sulla forza e sul mistero di una
donna sola e forte che ha abbracciato il mondo catalogandolo e
sull’onestà e sull’essenzialità dell’arte, senza tralasciare
domande profonde sulla natura dell’arte fotografica, sulla gratuità
del gesto fotografico e sull’attenzione alla realtà del momento
unico e prezioso legato allo scatto.


Lei ha archiviato il mondo con la pretesa di metterlo da parte,
perché lo conosceva perfettamente pur mantenendone le distanze. E dal
punto di vista sociale è stata una documentatrice preziosa di un
mondo che perdeva le sue radici popolari e semplici legate alla terra,
vendendosi al consumismo e all'inurbamento più selvaggio in di uno
sviluppo senza progresso, generando mostri e un disagio esistenziale.
Sarà come entrare nel suo mondo pericoloso e contrastato, in una
favola, attraverso un armadio che cela un passaggio segreto, il suo
segreto, la sua libertà. Una libertà così forte che l'ha portata
fino a fare uno sberleffo alla fotografia, suo bene più segreto.

L’allestimento sarà visitabile per più di quattro mesi (da giugno
a metà ottobre 2018) e sarà supportato da varie iniziative:
incontri, film, /workshop/, spettacoli e un convegno.

L’idea della mostra da realizzarsi /ad hoc /nello spazio della Torre
del Castello dei Vescovi di Luni a Castelnuovo Magra, nasce dalla
frequentazione tra Archivi della Resistenza e Roberto Carlone, il
quale oltre ad essere fotografo è uno dei musicisti e fondatori della
Banda Osiris. In questi ultimi anni Roberto Carlone e Caterina
Cavallari sono stati protagonisti di un’intensa attività di studio
su Vivian Maier, che li ha portati a realizzare uno spettacolo di
grande successo (“Gli occhi di Vivian Maier - I’m a camera”)
presentato già in tre nazioni (Italia, Francia e Svizzera), un
documentario in fase di montaggio che coinvolge personaggi e
istituzioni internazionali nei luoghi dove ha vissuto la grande
fotografa. In questo percorso è stata fondamentale la felice
collaborazione con l'*Association Vivian Maier et le Champsaur*, che
conserva preziosi documenti fotografici di Vivian e sul suo rapporto
con la Francia.

Questa esposizione diventa il coronamento e la sintesi
di tutto il materiale raccolto durante queste ricerche, ma non è una
semplice mostra fotografica, cerca piuttosto di assomigliare a un
libro vivente, a una visita guidata, a una discreta ed emozionante
scoperta di un lato nascosto e molto umano di Vivian Maier.

È GRATIS! Compila il form per ricevere via e-mail la nostra rassegna stampa.

Gazzetta della Spezia & Provincia non riceve finanziamenti pubblici, aiutaci a migliorare il nostro servizio con una piccola donazione. GRAZIE

Vota questo articolo
(0 Voti)

Lascia un commento

Assicurati di aver digitato tutte le informazioni richieste, evidenziate da un asterisco (*). Non è consentito codice HTML.

Studio Legale Dallara

Informiamo che in questo sito sono utilizzati "cookies di sessione" necessari per ottimizzare la navigazione, ma anche "cookies di analisi" per elaborare statistiche e "cookies di terze parti".
Puoi avere maggiori dettagli e bloccare l’uso di tutti o solo di alcuni cookies, visionando l'informativa estesa.
Se invece prosegui con la navigazione sul presente sito, è implicito che esprimi il consenso all’uso dei suddetti cookies.