A pochi giorni dall'approvazione dello storico progetto di legge che istituisce ufficialmente il 21 marzo come Giornata nazionale della memoria e dell'impegno nel ricordo delle vittime delle mafie, a Sarzana si compie un altro passo simbolico importante: un immobile sottratto alla criminalità organizzata, dopo anni di attesa, nasce a nuova vita grazie al contributo di risorse ed energie dispiegate dal privato sociale in collaborazione con l'amministrazione pubblica.
Il progetto, che prende il nome di "Ca' Carnevale - Ghigliolo Terre Libere", è realizzato da una serie di organismi del Terzo Settore e pubblici riuniti in rete – Comunità Papa Giovanni XXIII (ente responsabile), Consorzio di cooperative sociali Cometa, Acli, Agesci, Il pungiglione, L'égalité, Volontari di crescita comunitaria, Istituto di istruzione superiore Parentucelli-Arzelà e Distretto Socio Sanitario 19 Val di Magra – ed è finanziato dalla Fondazione Carispezia nell'ambito del bando "Verso un welfare di comunità : la famiglia come risorsa".
Ca' Carnevale è un'antica dimora colonica, in via Ghigliolo 32, sulle colline di Paghezzana, a pochi minuti dal centro e dalla Fortezza di Sarzanello, sequestrata e confiscata dal Tribunale della Spezia nel 2010 a un imprenditore locale grazie a un'indagine della Guardia di Finanza. Dal 2013 l'immobile, insieme ai due ettari di terre che lo circondano, è stato trasferito nel patrimonio indisponibile del Comune di Sarzana, e dal 2015 assegnato in comodato d'uso alla Comunità Papa Giovanni XXIII e al Consorzio di cooperative sociali Cometa.
Il progetto prevede il reimpiego della villa e la sua destinazione alla nascita di una casa famiglia per l'accoglienza di minori allontanati o privi del nucleo familiare di provenienza. La finalità principale – in linea con gli obiettivi richiesti dal bando della Fondazione destinato a sostenere la famiglia e i suoi componenti più fragili – è quella di garantire alle persone in stato di difficoltà , di abbandono, di emarginazione la possibilità di vivere in un contesto di vita che faciliti, attraverso relazioni stabili, il processo di crescita degli individui e l'evoluzione positiva della situazione di disagio in cui si trovano.
La casa-famiglia sarà inoltre punto di riferimento per lo sviluppo di attività di socializzazione, educazione, avviamento al lavoro di persone fragili tra cui giovani con disabilità , problemi di dipendenza o disagio ed ex detenuti inseriti in percorsi di reinserimento sociale, che saranno coinvolti – attraverso progetti mirati e grazie alla sinergia di tutti gli enti partner – nella coltivazione dell'uliveto circostante, nella cura del giardino e dell'orto, oltre che in iniziative di promozione della legalità e cura del territorio.
In parallelo ai lavori di ristrutturazione necessari per adeguare la villa alla finalità di accoglienza della casa-famiglia – che si insedierà a partire da settembre – saranno realizzate le attività di recupero dell'uliveto in collaborazione con gli studenti dell'indirizzo agrario dell'Istituto Parentucelli-Arzelà e con i protagonisti dei percorsi di reinserimento socio-lavorativo.
Il riutilizzo a fini sociali della villa consente anche, in prospettiva, di elaborare un progetto di inserimento lavorativo attraverso la creazione di una cooperativa di tipo B e di recupero e utilizzo di una parte dell'immobile da destinare a foresteria come tappa di ospitalità lungo la via Francigena.
In allegato il saluto del Ministro della Giustizia Andrea Orlando