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All'Astoria di Lerici La Traviata "efficace ed essenziale" del Coro Lirico La Spezia

Il commento di Ezia Di Capua, vicepresidente dell'Associazione.

Venerdì 10 ottobre, il Teatro Astoria di Lerici ha ospitato la nuova, intensa produzione de La Traviata di Giuseppe Verdi, promossa dall’Associazione Coro Lirico La Spezia. L’iniziativa, realizzata grazie al patrocinio gratuito del Comune di Lerici e al contributo di Fondazione Carispezia nell’ambito del Bando Pillole di Cultura, ha portato l’opera verdiana nel suggestivo Golfo dei Poeti.

Sull’allestimento e sulla performance si è espressa Ezia Di Capua, vicepresidente dell’Associazione, curatrice del progetto e delle scenografie, commentando l’ottima riuscita dell’operazione culturale. “La produzione è riuscita a cogliere l’essenza drammatica del capolavoro verdiano, grazie a un cast vocale solido e a una direzione musicale attenta,” ha dichiarato Di Capua, sottolineando l’importanza del lavoro svolto.

Di Capua ha espresso grande apprezzamento per la direzione musicale: “L’onere di sostenere la ricchezza armonica di Verdi è ricaduto sulla concertatrice Miki Kitaya. La pianista ha dimostrato rigore interpretativo e una notevole sensibilità nel modulare l’accompagnamento, assicurando il necessario supporto dinamico al palcoscenico. Sebbene l’assenza dell’orchestra abbia ridotto l’impeto di alcuni momenti sinfonici, la direzione ha garantito la coesione ritmica e ha valorizzato le linee di canto.”

Eccellente, ha aggiunto, anche la prova del Coro Lirico La Spezia, preparato dal M° Kentaro Kitaya, che ha sfoggiato “un’ottima compattezza sonora e una lodevole intonazione.”

Riguardo alla regia, curata da Kentaro Kitaya, è stata definita “essenziale ed efficace, privilegiando un approccio che ha saputo valorizzare la dimensione emotiva dei personaggi e la chiarezza narrativa, pur mantenendo il dovuto rispetto per la tradizione.”

Il cuore della performance, come sottolineato da Di Capua, è stato il trio protagonista: “Il soprano Roberta Ceccotti ha incarnato una Violetta Valéry vocalmente convincente. La Ceccotti ha saputo affrontare con agilità e una lodevole chiarezza nel registro acuto le difficoltà virtuosistiche del I atto, per poi virare verso un timbro più lirico e introspezione drammatica nel II e III atto, restituendo il pathos necessario al dramma del sacrificio.”

Ottime le prove dei colleghi: “Al suo fianco, il tenore Kentaro Kitaya nel ruolo di Alfredo Germont ha offerto un’ottima prova caratterizzata da proiezione vocale e una linea di canto fluida. Il baritono Massimo Dolfi, nei panni di Giorgio Germont, ha conferito al ruolo l’autorità richiesta, distinguendosi per la nobiltà d’accento nel cruciale Duetto del II atto.”

Di Capua ha voluto evidenziare il contributo degli altri artisti: “Di assoluto rilievo è stato il contributo della soprano Maria Bruno (Flora Bervoix), che destreggia il ruolo scenicamente e vocalmente molto bene. Importante il mio ruolo di Annina, dove ho cercato di dimostrare sicurezza vocale e presenza scenica, essenziali nel dare corpo alla dimensione decadente e al sostegno emotivo della protagonista.”

Anche i comprimari (Gianni Tridente, Stefano Marin, Christopher Orsi e Raffaele Barbato) hanno garantito, come da prassi, la solidità della drammaturgia.

“La dimensione visiva dello spettacolo,” ha spiegato Di Capua, “è stata caratterizzata dal mio stesso lavoro pittorico per le scenografie, che sono inedite in un trionfo di eleganza prospettica visiva, rievocando lo splendore e la decadenza della società parigina di metà Ottocento. L’allestimento in generale è riuscito a ‘portarci nell’affascinante mondo di Traviata’.”

I costumi, realizzati dal Laboratorio sartoriale dell’Associazione (Alice Gozzi e Marina Carteny), si sono distinti per fedeltà estetica.

Un elemento che ha arricchito lo spettacolo è stata l’integrazione coreografica di ProDanza SSD di Valeria Antonini, che ha aggiunto “un tocco di eleganza stilistica acrobatica nel momento di festa, coinvolgendo eccellenze artistiche locali.”

In chiusura, la vicepresidente ha ribadito il successo dell’iniziativa: “L’Associazione Coro Lirico La Spezia ha realizzato una Traviata che onora il capolavoro verdiano, dimostrando un encomiabile livello artistico e una straordinaria forza organizzativa. L’Associazione conferma non solo la sua capacità produttiva, ma anche la sua missione di sensibilizzare le nuove generazioni e promuovere l’Opera, patrimonio immateriale dell’umanità.”

“Lo spettacolo del Teatro Astoria è un chiaro esempio di come l’impegno, unito alla qualità del cast e alla dedizione dei professionisti del territorio, possa portare in scena un’opera lirica di grande impatto emotivo.”

Un sentito ringraziamento è stato rivolto al Comune di Lerici per il prezioso patrocinio e alla Fondazione Carispezia per il contributo, elementi che hanno concretamente sostenuto e valorizzato questa significativa operazione culturale.

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