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“Perseveranza”, la vela del Vespucci dipinta da Gloria Giuliano torna a raccontare il mare In evidenza

di Anna Mori - L’opera è stata esposta questo weekend presso il porticciolo di Assonautica Provinciale La Spezia, in occasione delle Vele d’Epoca, portando il respiro della nave scuola più bella del mondo.

C’è una vela che ha solcato oceani, catturato il vento di lunghe rotte e custodito il respiro del mare. È la vela di Nave Vespucci, oggi trasformata in un’opera d’arte che continua a parlare di uomini e di mare. Dopo anni di navigazione, e una lunga sosta al Cantiere della Memoria, il frammento di tela torna a mostrarsi al pubblico: “Perseveranza”, l’opera firmata dall’artista spezzina Gloria Giuliano, è esposta questo fine settimana presso il porticciolo di Assonautica Provinciale La Spezia, su Passeggiata Morin, in occasione delle Vele d’Epoca, come simbolo di continuità tra arte, tradizione e marineria.

L’iniziativa si inserisce nel percorso culturale ideato da The Spezziner, coordinato da Mauro Baraldi, e Cantiere della Memoria di Corrado Ricci. Il progetto nasce dal desiderio di dare nuova vita a un cimelio autentico della storia navale italiana: una vela dismessa nel 2005 dal Vespucci, che dopo anni di silenzio è tornata a raccontare.

“Perseveranza” è un tributo ai marinai di ogni epoca e a un valore che da sempre accompagna la navigazione: la perseveranza, lo stesso principio racchiuso nel motto della nave scuola “Non chi comincia ma quel che persevera.”
Un legame profondo, che l’artista ha saputo tradurre in un linguaggio visivo molto evocativo, dove il gesto pittorico diventa atto di memoria.

Il processo creativo è stato lungo e complesso. Prima dell’intervento artistico, la vela di canapa, logorata dal tempo e dalla salsedine, è stata sottoposta a un accurato restauro: pulitura, consolidamento delle fibre, nuove cuciture e tintura naturale con caffè. Poi il passaggio al colore: acrilici, grafite, vinilici metallizzati, con tonalità che richiamano il rame, l’oro e il bronzo, stese a spatola e pennello per creare rilievi e profondità.
Il risultato è un’opera viva, tridimensionale, che unisce pittura e materia in un dialogo tra arte e mare.

Sulla grande vela, che misura 200 per 270 centimetri, prendono forma tre vecchi nocchieri impegnati in una manovra sui pennoni. I loro corpi sono piegati dallo sforzo, le mani serrano le cime, gli sguardi puntano verso l’alto, dove il vento chiama e la vela risponde. A unire pittura e realtà, una cima di manila autentica attraversa la tela, proseguendo la linea di tensione che lega uomini, mare e fatica.

A rendere possibile la trasformazione di questo cimelio in opera d’arte, anche i contributi tecnici di Ornello Ferraresi e Giuseppe Caruana, che hanno collaborato alle fasi di montaggio e supporto strutturale.
Il risultato è una creazione di forte impatto visivo ed emotivo, capace di fondere arte contemporanea, memoria e marineria in un unico gesto simbolico.

Con questa esposizione alle Vele d’Epoca, “Perseveranza” prosegue il suo viaggio: da vela a opera, da strumento di navigazione a testimonianza d’identità.
E proprio come il motto che le dà nome, continua a ricordare che la vera forza – in mare come nella vita – non è nel cominciare, ma nel perseverare.

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