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Il 25 e 26 marzo tornano le “Giornate di Primavera” del FAI: ecco il programma In evidenza

di Anna Mori – Un ricco programma alla scoperta dei luoghi di fede, dell’arte e della musica del territorio dell’antica Diocesi di Luni.

“Fede, Arte e Musica nel territorio dell’antica Diocesi di Luni” è il titolo del percorso organizzato dalla Delegazione FAI della Spezia in occasione della 31esima edizione delle “Giornate di Primavera 2023”. L’evento si inserisce in un programma a livello nazionale, durante il quale 750 luoghi saranno visitabili in 400 città italiane grazie all’attività dei volontari FAI, delle istituzioni, di associazioni, di enti pubblici e privati e di 15.000 “apprendisti ciceroni”, studenti delle scuole italiane che vengono formati per l’occasione.

“In questi 31 anni di esistenza – ha dichiarato il presidente FAI Marco Magnificole Giornate FAI hanno scritto una sorta di Enciclopedia spontanea che a tutti gli effetti si è aggiunta a quella ufficiale per narrare lo smisurato Patrimonio storico, artistico e paesaggistico italiano”.

Nella nostra città, un percorso alla scoperta di luoghi, alcuni inediti, che devono essere conosciuti da tutti, custodi di tesori di inestimabile importanza, un percorso di conoscenza attraverso la storia e i luoghi delle sedi vescovili della Spezia e Sarzana che racchiudono tesori di grande interesse e ricchezza per il nostro territorio dal punto di vista religioso, culturale, storico e sociale.

Il percorso prevede le visite alla Spezia sabato 25 e a Sarzana domenica 26.

Le Giornate Fai sono nate per far conoscere a tutti tesori che non sempre sono aperti al pubblico, luoghi inaccessibili – ha spiegato Marinella Curre presidente della Delegazione FAI La Speziatutti possono godere di questa bellezza che si concretizza grazie ai numerosi eventi organizzati a livello nazionale. E’ anche un momento che serve a risvegliare il nostro orgoglio di cittadini, perché la bellezza è di casa ed è dietro l’angolo dentro a tutti questi luoghi inediti che fanno parte della nostra identità e hanno determinato la nostra storia e percorso nel tempo”.

La diocesi di Luni comprendeva il territorio Brugnato, La Spezia e Sarzana – ha concluso Marinella Curre - La diocesi è nata a Luni nel 465, poi la sede venne trasferita a Sarzana nel 1204 da Papa Innocenzo III e infine alla Spezia. Lo scorso anno abbiamo aperto il vescovado di Brugnato, ricco di opere meravigliose. Attraverso la chiave di lettura fornita dalle ‘Giornate FAI 2023’ vogliamo dare un’immagine diversa della Spezia e Sarzana raccontando la storia della diocesi, una racconto che possa incuriosire non solo i turisti, ma anche i cittadini, facendo conoscere loro un percorso e delle opere non conosciute”.

Vorrei ringraziare il FAI per il grande lavoro svolto per la riscoperta delle bellezze della nostra città”. Queste le prime parole dell’Assessore al Turismo On. Maria Grazia Frijia, che ha aggiunto: “Montesquieu definì il nostro Golfo ‘admirable’, siamo proprio nel Golfo della bellezza, un comprensorio che viole fare della bellezza un volano anche di conoscenza. Il FAI con questo percorso culturale è un precursore: nel 2025 in occasione del Giubileo, si aprirà un capitolo alla riscoperta del turismo religioso, riscoprendo tutti quei luoghi legati appunto alla cultura religiosa. In occasione del Giubileo arriveranno moltissimi pellegrini e noi dovremo essere pronti ad accoglierli. Siamo un territorio che ha tanto da raccontare, spesso storie sconosciute ai più”.

I luoghi legati alla cultura religiosa hanno una bellezza che nasce proprio dall’atto di culto – ha sottolineato Sua Eminenza il Vescovo Ernesto Palletti - e che si manifesta anche visibilmente nelle opere realizzate, trasmettendo quei valori culturali, religiosi ed evangelici. Le iniziative del FAI sono davvero molto importanti, permettono di accedere a tanti luoghi essendo guidati e quindi potendo leggerli nel profondo: senza una guida è possibile ammirare la bellezza di un luogo, non riuscendo però a conoscerlo veramente. Se la bellezza nasce dalla cultura a sua volta fa cultura”.

IL PROGRAMMA

Sabato 25 marzo

Il programma prevede la visita al Palazzo del Vescovado della Spezia, un luogo inedito mai aperto al pubblico.  Si accede dal giardino storico che si affaccia su Via Mazzini, un tempo affacciato direttamente sul lungomare.

Una volta estinta la famiglia Faliçon, il palazzo venne acquistato dal comm. Giuseppe Da Pozzo che fece sopraelevare di un piano sia il corpo centrale che le due villette laterali. Nel 1942 Da Pozzo rimase vedovo e nel 1946 perse anche l’unica figlia, restando senza eredi. Decise quindi di donare alla diocesi, quale sede del Vescovado, l’intero palazzo e il giardino. Il palazzo è una sintesi tra la tradizione militare della città e quella religiosa. La tradizione militare è rappresentata dal fatto che dalla sua costruzione fino agli anni ’30, l’immobile è appartenuto ad alti ufficiali della Marina Militare. Nel 1865-90 venne costruito dall’ammiraglio F. Napoleone Canevaro che nel 1897 comandò la spedizione internazionale della coalizione a Creta per impedire una guerra greco-turca per il possesso dell’isola. Il giardino è in stile mediterraneo e vi si accede dal salone a piano terra che contiene numerosi affreschi. Presenti nel palazzo anche un busto del donatore Giuseppe Da Pozzo e i quadri dei vescovi dal 1929 ad oggi.

Il programma prevede anche la visita al Santuario di Sant’Antonio da Padova a Gaggiola che porterà i visitatori a conoscere la storia della presenza Francescana alla Spezia e le opere di grande valore artistico presenti nel convento. Tra queste ricordiamo i due dipinti recentemente riscoperti e restaurati del Lomi Gentileschi “Giuseppe calato nella cisterna” e “Il sacrificio di Isacco”, realizzati intorno al 1600 come pendant per la cappella Grimaldi nella Chiesa conventuale di San Francesco di Castelletto a Genova e portati alla Spezia, nella Chiesa di San Francesco Grande, a seguito della soppressione degli ordini religiosi da parte di Napoleone. Nel Santuario anche opere di Guglielmo Carro, Italo Bernardini, Rino Mordacci, Fabrizio Mismas, Renzo Giovannoni, Federico Anselmi.

Dal piazzale antistante il Santuario sarà possibile ammirare anche Villa Castagnola, la prima sede vescovile della Spezia, realizzata su progetto dell’architetto Franco Oliva.

Terza tappa del percorso del sabato sarà la Chiesa di Nostra Signora della Salute in Piazza Brin, detta anche Santa Maria della Scorza, dove alle 16.30 è previsto un concerto eseguito dagli allievi del Maestro Bartoletti con l’organo della Chiesa, uno dei più antichi e importanti della provincia. La visita permetterà anche di scoprire l’evoluzione storica del quartiere dell’Umbertino del quale la chiesa rappresenta un centro focale: negli anni della II Guerra Mondiale all’interno della chiesa trovarono rifugio tante persone perseguitate per presunti motivi politici grazie ad un sistema di corridoi nascosti nel sottotetto. Da una piccola finestra della cucina, affacciata sulla navata, le donne stavano di vedetta e avvertivano nel caso entrasse qualche persona che poteva costituire una minaccia per i rifugiati. Durante la visita sarà possibile accedere ai locali interni della chiesa nella quale avevano trovato rifugio.

Domenica 26 marzo

Il programma prevede visite a Sarzana, partendo dal Vescovado sito in via Mazzini 78. Il palazzo venne edificato lungo la “Via Grande”, equivalente della “Via Nuova” a Genova, sulla quale erano affacciati i palazzi delle principali famiglie nobili. Venne edificato dopo il 1465 su iniziativa del vescovo Antonio Maria Parentucelli, nipote del Papa Niccolò V. In quell’anno la diocesi cambiò sede e nome, da Luni a Luni-Sarzana e i vescovi, che preferivano risiedere nei castelli o a Pontremoli, furono obbligati da una bolla di Papa Innocenzo III a risiedere nel palazzo vescovile. Dal portale settecentesco si accede alla scala che dopo un primo tratto si biforca: a destra verso la residenza che fu dei vescovi fino al 1926, anno della morte dell’ultimo vescovo Bernardo Pizzorno, a sinistra verso i locali che un tempo ospitavano la cancelleria e gli uffici della curia, oggi sede della Caritas. Al primo piano il grande salone nel quale sono raffigurati i vescovi di Luni.

Il percorso prosegue in Cattedrale, dove sarà possibile ammirare la croce realizzata nel 1138 da Mastro Guglielmo, uno dei principali autori della pittura romanica italiana. Una copia fedele si trova sull’altare maggiore dell’Abazia di Heiligenkruez in Austria, dove, durante una visita, Papa Ratzinger ricordò proprio l’originale di Sarzana.

Il programma si conclude con la visita all’Oratorio di Santa Croce, in via Rossi, uno degli oratori più antichi di Sarzana che non è mai aperto al pubblico e dove alle 16.30 è previsto un concerto realizzato dagli allievi del Liceo Musicale “V. Cardarelli”. L’Oratorio sembra venne edificato attorno al XV secolo, periodo della fondazione della “Compagnia dei Disciplinati o dei Banchi” sotto il titolo di Santa Maria e della Santa Croce di Lucca. L’edificio non possiede una navata, gli ingressi sono sul lato destro. All’interno una copia del Volto Santo di Lucca, immagine sacra detta acheropita, ovvero non realizzata da mano umana, come nel caso della Sacra Sindone.

Tutte le visite saranno condotte dagli “apprendisti ciceroni”, alunni del Liceo Scientifico Pacinotti, del Liceo Cardarelli, dell’Istituto Fossati-Da Passano, del Liceo Mazzini, dell’Istituto Alberghiero Casini, del Liceo Parentucelli.

Per la prima volta dopo il periodo pandemico, NON OCCORRE LA PRENOTAZIONE e NON SONO PREVISTE LIMITAZIONI AL NUMERO DI VISITATORI.

Nei due giorni le visite inizieranno alle ore 10 e l’ultima visita partirà alle ore 17.00.

Nel corso delle “Giornate di Primavera” sarà possibile iscriversi al FAI versando una quota agevolata presso i punti FAI presenti presso i luoghi di visita, sia sabato che domenica. Sarà inoltre possibile sostenere il FAI versando un contributo libero o, fino al 2 aprile, inviando un SMS al numero 45584.

L’elenco completo dei siti visitabili può essere consultato sul sito delle Giornate del FAI.

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