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"La contemporaneità del classico. Dialogo sui modelli tra Museo Lia e Wolfsoniana": prorogata la chiusura della mostra

 Prorogata al 7 maggio la chiusura della mostra

“È stata prorogata al 7 maggio la chiusura della mostra attualmente in corso al Museo Civico Amedeo Lia La contemporaneità del classico. Dialogo sui modelli tra Museo Lia e Wolfsoniana”. Ad annunciarlo il Sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini. 

“Visto il successo di pubblico e l’apprezzamento di cittadini e turisti – spiega il Sindaco Peracchini - in accordo  con il prestatore e la Soprintendenza abbiamo deciso di prorogare la mostra per dare l’opportunità di  visionare  le due importanti Collezioni liguri, in una continuità che pone in sequenza i capolavori del Lia con le straordinarie opere della Wolfsoniana.”

“Inoltre - conclude il Sindaco Peracchini - a partire dal 26 febbraio, il Museo Lia offre ogni domenica la possibilità di partecipare a una visita guidata gratuita all’esposizione, compresa nel costo del biglietto di ingresso. Si tratta di una straordinaria opportunità poter visionare l’inestimabile tesoro che custodisce il nostro Museo riconosciuto da tutti come  un piccolo Louvre.”

 

La Wolfsoniana, istituzione museale con sede nell’Art Déco District di Miami Beach, ha difatti un pendant a Genova, e ospita la cospicua collezione di Mitchell (Micky) Wolfson Jr. che, lasciata la carriera diplomatica a Washington, Torino e Genova, ha raccolto con lo scopo di sostenere la conservazione, lo studio e la valorizzazione delle arti decorative e di propaganda del periodo 1885-1945: la Collezione Wolfson documenta non solo le valenze estetiche degli oggetti d’arte, ma anche i più profondi significati storici e sociali dell’epoca.

Le opere della Wolfsoniana in mostra sono state selezionate con l’intenzione di porle in dialogo con specifici, significanti numeri della Collezione Lia, così come dimostrano alcuni accostamenti evidenziati nel percorso espositivo. In apertura ecco dunque il Narciso di Francesco Messina, quasi una citazione archeologica per via del soggetto e della volontaria frammentarietà della scultura, in sintonia con le opere e i reperti antichi presenti nella sala, al quale seguono il grande cartone di Adolfo De Carolis nella sezione dedicata alla pittura del Cinquecento e lo Studio per l’affresco nella cappella dedicata alle Sante Felicita e Perpetua nel villaggio Corradini in Libia, opera del 1940 di Mimì Quilici Buzzacchi, posto, per sintonia, di fronte all’animato dipinto di Tintoretto. A seguire, nella sala dove sono conservati i ritratti rinascimentali, ecco il Matteo Marangoni di Baccio Bacci, nel quale l’impostazione generale e ancor più la posa del grande storico dell’arte echeggiano in maniera significativa la ritrattistica internazionale cinquecentesca. La sala ospita difatti il trittico veneziano, ovvero i tre differenti ritratti dovuti a Gentile Bellini, Tiziano e Paolo Veronese, ottimo campionario figurativo della cultura lagunare in età rinascimentale, e ancora l’insondabile Dama di Moroni, senza un pensiero nel cuore, e il Ritratto di condottiero, in passato attribuito a Lorenzo Lotto e poi ricondotto al corpus di un anonimo Maestro attivo attorno alla metà del 1500 denominato del Doppio ritratto Holden, dal numero da cui parte la ricostruzione della sua personalità artistica, oggi conservato nel Museo di Cleveland. All’umanissima Addolorata di Benedetto da Maiano, campione della scultura quattrocentesca fiorentina, fa dunque da contraltare la Margherita di Savoia. Reginae Italicorum preces di Luigi Bistolfi, di schietta impostazione rinascimentale, citazionistica nella forma e nei modi. E ancora, infine, l’ostensorio posto a conclusione del percorso, in sala I, dialoga in sintonia con le oreficerie medievali e rinascimentali qui esposte, in particolare con la produzione liturgica limosina, di cui la Collezione Lia esibisce un nutrito campionario di raffinata resa

 

 

Per prenotare e avere informazioni telefonare alla reception del Museo al numero 0187727220 o scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

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