La sicurezza nel lavoro si può imparare anche nelle aule scolastiche. Lo hanno sperimentato nei giorni scorsi gli alunni della classe 4 B del Liceo Economico Sociale dell'Istituto G. Mazzini grazie alla prof.ssa Rossella Danieli che ha organizzato una lezione incentrata sull'evoluzione della sicurezza sul lavoro condotta da Enrico Taponecco, Responsabile Sicurezza Confartigianato. Il tema della sicurezza del lavoro è una questione di cultura: "Ringraziamo Confartigianato per questa bella occasione di riflessione – ha spiegato Rossella Danieli - la sicurezza non è solo una questione di tecniche e dispositivi di sicurezza, è soprattutto una questione di mentalità e cultura". La lezione era nata sull'onda emotiva degli incidenti sul lavoro accaduti a giovani ragazzi durante l'alternanza scuola lavoro. "

Ho cercato di far ragionare i ragazzi – ha aggiunto Enrico Taponecco - far percepire i metodi per migliorare la sicurezza sul posto di lavoro discutendo con loro sullo spirito che sta alla base della normativa e su cosa potrebbero fare, od avrebbero fatto, se fossero stati al posto del legislatore. Abbiamo cercato un approccio interattivo perché i ragazzi di 18 e 19 anni vanno assolutamente motivati con un linguaggio adeguato. I lavori stanno cambiando ed anche i luoghi di lavoro, velocemente e radicalmente: garantire un adeguato livello di salute e sicurezza sui rischi attraverso la sensibilizzazione di tutti gli attori della prevenzione, imprese, lavoratori ed istituzioni, è oggi la strada che dobbiamo percorrere, preparati e consapevoli, che l'obiettivo da raggiungere non è facile.

L'evoluzione dell'impresa 4.0. lo smart working, le innovazioni produttive portano alla necessità di pensare ad una nuova sicurezza: nei prossimi vent'anni vivremo nuove opportunità (formazione e-learning, esoscheletri, droni, segnaletica innovativa) e nuovi rischi (problemi muscolo-scheletrici, isolamento, tecnostress, nuove pandemie, ecc.). Troppo spesso l'applicazione della normativa in materia di prevenzione infortuni è ancora vista come un costo aggiuntivo ed un ostacolo alla competizione tra le imprese. Invece tutti dobbiamo essere coinvolti in questo cambiamento: imprese, datori di lavoro, lavoratori, scuole e docenti, potenziando gli strumenti di informazione, in ogni settore di attività, attraverso una visione multidisciplinare che veda le diverse problematiche finalmente attraverso gli occhi del lavoratore e delle sue esigenze di vita e di lavoro".