Il Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza della Spezia ha eseguito due misure cautelari personali nei confronti di noti personaggi delle 5 Terre: un ex direttore di banca, destinatario di misura cautelare in carcere per i reati di furto aggravato, autoriciclaggio e falsità in titoli di credito ed un commerciante, posto agli arresti domiciliari per il reato di riciclaggio.
Contestualmente è stata data esecuzione anche al sequestro preventivo - anche nella forma “per equivalente” - di disponibilità finanziarie, quote societarie relative a due ristoranti e immobili fino alla concorrenza di circa 1 milione di euro quale provento del reato di riciclaggio, beni rinvenuti nella disponibilità degli arrestati e di altre tre persone indagate (due imprenditrici e un ex calciatore dilettante sempre della zona rivierasca), che avrebbero concorso alle operazioni di riciclaggio.
Le misure cautelari personali e reali sono state emesse dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale della Spezia, dottor Mario De Bellis, su richiesta del Pubblico Ministero, dottoressa Federica Mariucci e parere conforme del Procuratore Capo Antonio Patrono, all’esito di complesse e articolate indagini eseguite da un team di investigatori specializzati delle fiamme gialle spezzine.
Le indagini sono scaturite da notizie apprese sul territorio e da denunce che, in un primo momento, hanno portato a rilevare consistenti ammanchi di denaro contante nelle movimentazioni del Bancomat di una filiale delle 5 Terre di un Istituto di credito genovese, la cui direzione centrale ha da subito collaborato alle indagini. Nel prosieguo degli approfondimenti investigativi, sono state messe a fuoco una serie di movimentazioni anomale su alcuni conti correnti accesi presso la medesima agenzia.
La ricostruzione degli inquirenti consentiva di accertare che erano stati eseguiti numerosi prelievi non autorizzati dagli ignari titolari, generalmente persone anziane e/o in stato di difficoltà, poco avvezzi a controllare i propri conti, ma anche commercianti, abituati ad effettuare frequentissime operazioni bancarie, sui cui articolati estratti conto le operazioni truffaldine si confondevano più agevolmente con quelle regolari.
Le investigazioni individuavano nel Direttore della filiale la mente e l’artefice di tutte le sottrazioni illecite di denaro ed hanno consentito anche di ricostruire l’esatto percorso dei flussi di denaro illecitamente prelevato, che, dopo numerosi giroconti, bonifici ed assegni, operati anche su conti intestati a persone ed aziende compiacenti, veniva riciclato e reimpiegato per l’acquisto di attività di ristorazione nelle stesse 5 Terre.