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Educatori in sciopero: "Il nostro è precariato a tempo indeterminato" (video) In evidenza

di Francesco Truscia - Sottopagati, sovrautilizzati e senza garanzie gli educatori non ci stanno e cercano di fare rete.

"Precariato a tempo indeterminato", così descrivono la loro situazione alcuni degli educatori che si sono ritrovati oggi per fare il punto della situazione (drammatica) e cercare di fare rete, per potersi difendere e tutelare al meglio. In particolare parliamo degli educatori di due cooperative.

"Abbiamo deciso di scioperare autonomamente, nessuna organizzazione sindacale confederale ci ha dato supporto, ci siamo contattati uno per uno - afferma Laura una delle educatrici in sciopero - Siamo riusciti ad entrare in contatto con altri colleghi di realtà lontane (Milano, Bologna) che hanno addirittura creato delle piattaforme online per promuovere proteste e richieste in vista del rinnovo del contratto nazionale".

Già, perché il contratto è fermo al 2012 e gli educatori lamentano di non essere mai interpellati al riguardo. "Il rappresentante di una delle sigle, ad esempio, che va al tavolo delle trattative in realtà rappresenta infermieri e lavoratori del pubblico ma noi non siamo nessuno dei due - dichiara Lorenzo, uno degli educatori presenti - Alcuni dei sindacati di base hanno accolto un documento stilato dalla Rete nazionale operatori sociali".

Lo sciopero si inserisce in quello generale di oggi indetto dai sindacati di base, le rivendicazioni principali sono legate a diversi punti:
1) Legge Iori: il costo per acquisire il titolo di Educatore socio pedagogico (non equipollente alla laurea) non deve ricadere interamente sui lavoratori
2) Riconoscimento e conteggio di formazione e titoli acquisiti negli anni di studio e di lavoro; conteggio dei CFU acquisiti in altri percorsi di laurea; revisione dei parametri necessari ad acquisire il corso senza dover seguire il corso
2) Aumento della paga base ordinaria; ottenere un contratto unico di categoria,con riferimento al migliore dei contratti esistenti, ovvero a quello pubblico che considera full time 36 ore settimanali; stipendio equiparato alla media degli stipendi italiani per professioni che prevedono una laurea o titoli di specifiche qualifiche professionali
3) Riconoscimento come professione usurante ai fini dell'indennizzo economico e della pensione anticipata
4) Riconoscimento di tutte le ore indirette (comprese quelle utilizzate per compilare e verificare progetti)
5) Rimborso spese (ordinarie e in caso di sinistro) per gli spostamenti durante le ore di lavoro
6) Eliminazione della sospensione del lavoro in caso di assenza del minore
7) Abolizione del contratto ciclico (approvazione di appalti che lavorino sull'intero anno solare o che prevedano il periodo estivo come tempo di verifica e progettazione)
8) Riconoscimento della quattordicesima mensilità.

La situazione non è di certo rosea, ed è proprio per questo che si sta creando una rete per mettere in collegamento gli educatori delle cooperative.

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