Questo pomeriggio a Palazzo Civico si è riunita la IV Commissione Consiliare che tra i tanti temi si occupa anche di sanità. La commissione, presieduta dal presidente Oscar Teja, è stata convocata dall'opposizione, in particolare dalla Capogruppo di Italia Viva Gabriella Crovara, per il seguente ordine del giorno: "Presunti problemi di organico nella RSA Felicia a seguito delle assunzioni di personale infermieristico in ASL5 e eventuali azioni che la struttura intende intraprendere" e ha visto l'audizione del Dott. Riccardo Manrico Rampado, Direttore Responsabile Area Regionale Liguria di Coopselios, cooperativa che oltre a RSA Felicia, ha in gestione anche altri due istituti Residenza Sanitaria per Disabili Scuola Pagani e Casa Famiglia del Carpanedo.
Il consigliere comunale di Italia Viva Gabriella Crovara ha aperto la seduta ribadendo il problema verificatosi nella RSA Felicia e sottolineando come la richiesta di riunione della commissione sia stata chiesta in data 25 luglio. Proprio a quel tempo, a causa dell'apertura di un concorso pubblico per l'assunzione di infermieri in ASL 5, l'RSA Felicia avrebbe visto il suo organico ridotto di un terzo: da 15 a 10. La diminuzione improvvisa di personale non avrebbe garantito così il minutaggio di cura prestabilito che ogni paziente, per legge, dovrebbe avere a disposizione da parte di medici, infermieri e operatori sanitari. Per rimediare a questa situazione di emergenza, Coopselios aveva fatto richiesta di usufruire di una legge regionale che avrebbe permesso di derogare il minutaggio legale facendo si che l'OSS (operatore socio-sanitario) avrebbe in qualche modo sostituito l'infermiere nelle sue mansioni. La soluzione emergenziale, poi non utilizzata da CoopSelios, però, non è piaciuta particolarmente all'opposizione e soprattutto al consigliere comunale di AVS/Leali Roberto Centi che, sul punto, si è poi espresso nel corso della riunione.
Sul punto è intervenuto il Dott. Riccardo Manrico Rampado, Direttore Responsabile Area Regionale Liguria di Coopselios: "Il problema lo abbiamo riscontrato nel giugno scorso dopo che a maggio è stato indetto un concorso pubblico per l'assunzione a tempo determinato di 74 infermieri. Alla fine ne sono stati assunti solo 50. Nella residenza Felicia lavorano 15 infermieri e questo concorso doveva portarci via 5 infermieri. Questo concorso si ripete di anno in anno. Ci siamo attivati subito con l’Asl per avere informazioni sul concorso perchè eravamo preoccupati per l'assistenza nelle nostre strutture. Nel mese di giugno ci hanno detto che avremmo perso alla fine 4 infermieri che sarebbero poi stati assunti con effetto immediato. Questo pregiudicava loro di non vedersi applicato il mancato preavviso. Abbiamo rinunciato a richiedere il mancato preavviso perché comunque si trattava di un impiego a tempo determinato con persone che poi potrebbero rientrare da noi. A luglio abbiamo fatto istanza comune ad Alisa con cui avevamo concordato, secondo una normativa regionale, di ridurre minutaggio infermieri se supportato da ore in più esercitate da OSS. Il primo luglio l'istanza ad Alisa è stata approvata ma alla fine il progetto non è stato utilizzato. Trovare infermieri è stato difficile ed ance il concorso non è riuscito a trovare il numero richiesto. Alcuni rimandavano a settembre la possibilità lavorativa.
Con grande difficoltà abbiamo superato la crisi, abbiamo mantenuto minutaggio standard, RSA Felicia ha mantenuto minutaggio previsto, i turni del personale sono stati regolari , infermieri di altri enti e di nostri enti hanno dato una mano cosi come infermieri liberi professionisti hanno aiutato a coprire alcuni turni. Noi gestiamo più residenze per persone con disabilità e anche lì infermieri hanno coperto dei turni. Uno sforzo economico non indifferente per noi che ci ha aiutato a coprire i mesi estivi. Da settembre abbiamo ripristinato, invece, figure stabili presenti regolarmente nella struttura. E' sempre più difficile trovare figure nel settore socio-sanitari, i concorsi pubblici andranno sempre più a prendere strutture dal privato. È un meccanismo che avrebbe bisogno di aggiornamenti, di formazione, c'è carenza di giovani che vogliono intraprendere questa carriera. - così ha concluso il Dott. Rampado sull'argomento chiarendo come il deficit di organico nell'RSA Felicia derivi da un problema più grande presente a livello regionale e che colpisce in particolare l'ASL 5 ligure.
Infatti, così come sottolineato dal consigliere comunale di Leali/AVS Roberto Centi, L'ASL 5 è l'azienda sanitaria locale con il minor numero di infermieri della regione in proporzione alla quantità di popolazione da coprire. "Sono soddisfatto di quanto comunicato dal Dott. Rampado, abbiamo vissuto tutti male la carenza di infermieri e OSS in ASL 5 e quando ero consigliere regionale ho manifestato la mia contrarietà alla norma regionale che prevede la sovrapponibilità di mansioni tra infermieri e OSS, un sistema che andava ad erodere la professionalità degli operatori socio-sanitari, che stravolge le capacità delle singole figure. - ha commentato lo stesso Centi in risposta alle parole del responsabile regionale CoopSelios - Pretendo che in futuro il personale sia bilanciato su tutta la regione nel rapporto con la popolazione, senza privilegiare un territorio, in particolare Genova come accade ora" - auspica, infine, Centi chiedendo delle soluzione allo stesso Rampado.
"Un'idea me la sono fatta. Serve una politica che incentivi i giovani a diventare figure di assistenza. Siamo costretti a rivolgerci a personale extracomunitario che hanno svolto un percorso diverso dal nostro. Noi, in confronto ad altri paesi, abbiamo un livello di scolarizzazione molto alto e formazione è alta e qualificata. Queste figure, purtroppo, sono sempre più rare e per questo bisogna agire per incentivare anche applicando una remunerazione più alta. Noi per fronteggiare questa crisi abbiamo speso molto di più di quanto avevamo originariamente previsto. In più, un altro discorso importante, è quello di implementare l'uso della tecnologia: ci sono strumenti che da soli possono registrare i parametri vitali dei pazienti e trasferire i dati nella cartella clinica senza bisogno dell'infermiere. In questo modo il lavoro dell'infermiere si riduce la cartella clinica è trasferita senza possibilità di errore. Il minutaggio degli infermieri potrebbe diminuire, ottimizzando alla stesso tempo il loro lavoro" - queste le soluzioni suggerite dal Dott. Rampado.
Infine, prima della conclusione della seduta, è stato portato alla luce dalla consigliera di Italia Viva Gabriella Crovara una serie di spiacevoli episodi avvenuti all'interno della Residenza Felicia e che hanno coinvolto gli stessi operatori socio-sanitari. "Sono venuta a conoscenza di cinque episodi di scabbia all'interno della struttura nel giro di un anno che hanno colpito, inevitabilmente, alcuni infermieri. Inoltre, gli infermieri infettati avrebbero dovuto fare richiesta di giorni di malattia mentre a loro doveva essere riconosciuto l'infortunio sul lavoro. Vorrei capire come state gestendo l'emergenza e per quale motivo non si è provveduto ad una disinfestazione. Mi è stato detto che gli operatori hanno segnalato questo e non sono stati ascoltati e si è parlato solamente di disturbi alimentari invece che di scabbia. Questo ha ripercussioni non solo a livello di prurito per gli OSS ma anche al loro sistema nervoso. Gli OSS sono costantemente a rischio, ancor di più in una struttura dove sono presenti 15 pazienti malati di Alzheimer" - la rivelazione di Crovara.
Sul punto è nuovamente intervenuto Rampado: "La scabbia è una patologia che si verifica sempre in questi posti, il reparto alzheimer è un reparto con persone molto vecchie che soffrono di demenza e la loro igiene non è sempre curata in maniera puntuale, molti si oppongono ai trattamenti, ci sono stati episodi di lesioni anche agli OSS. L'igiene può essere quindi difficile da mantenere ma noi abbiamo sempre il capo sala che segnala questi eventi e il direttore sanitario prende delle decisioni. Abbiamo varato diverse possibilità di intervento: per ora abbiamo optato per azioni mirate come isolamento del paziente, sgombro della camera e protezioni per gli oss in modo che non contraggano malattie come la scabbia. Una sanificazione completa è complicata da eseguire perchè vorrebbe dire sgomberare un intero reparto, spostare 15 persone è complesso ma se serve lo faremo e abbiamo già chiesto un primo preventivo per eseguirla.
"Non nego i fatti, mi assumo le responsabilità che fanno parte del mio lavoro giornaliero. Cerchiamo sempre di garantire le condizioni migliori per i nostri dipendenti. Per quanto riguarda la questione dell'infortunio sul lavoro si tratta di una questione gius-lavoristica che non mi compete e non saprei come rispondere" - conclude Rampado.







