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Addio a Clara Mazzini, "custode" della Calandriniana In evidenza

Fu lei ad ideare nome e logo della ormai tradizionale rassegna sarzanese e a custodirne l'essenza dopo la morte del marito Graziano Dagna.

"Oggi la nostra comunità artistica perde una delle sue anime più autentiche e luminose.
Con profonda commozione ricordiamo Clara Mazzini, vera forza ispiratrice della Calandriniana, manifestazione che ha saputo attraversare oltre quarant’anni di storia di Sarzana grazie anche alla sua instancabile passione", con queste parole, sulla pagina Facebook della manifestazione, viene comunicata la morte di Clara Mazzini.

Ricordano i suoi amici e collaboratori: "Fu lei a idearne il nome, a crearne il logo, a custodirne l’essenza insieme al marito, il compianto maestro Graziano Dagna, e agli amici del comitato fondatore. Con determinazione, capacità organizzativa e uno sguardo sempre aperto all’innovazione, Clara ha saputo guidare la Calandriniana nel rispetto della sua natura più vera: un luogo di incontro, di confronto e di condivisione artistica. Il suo entusiasmo ha acceso piazza Calandrini, nelle sere d’estate, attraverso le voci e i colori di centinaia di artisti che in tutti questi anni hanno partecipato, e del pubblico che con affetto e curiosità ha animato ogni edizione.
Oggi ci stringiamo in un abbraccio riconoscente e commosso:
quello degli artisti, che grazie a lei hanno trovato uno spazio di libertà e di espressione;
quello del pubblico, che ha vissuto momenti di bellezza e di scoperta;
quello di tutti coloro che amano l’arte e le idee condivise, e che porteranno sempre con sé l’eredità di Clara.
Grazie, Clara, per la strada che ci hai indicato.
La tua voce, la tua energia e la tua dolcezza continueranno a vivere nella Calandriniana e nei cuori di chi l’ha amata.
Ci stringiamo al figlio Massimo in questo momento di profondo dolore"

 

Il messaggio di ricordo del sindaco Cristina Ponzanelli

«Con profonda commozione apprendiamo la notizia della scomparsa di Clara Mazzini, custode della memoria e dell'anima della Calandriniana. Clara, anno dopo anno, sempre presente nella nostra Calandriniana, ha saputo trasformare l'arte in un gesto di condivisione, aprendo piazza Calandrini alla bellezza, all'incontro, al dialogo. Con dedizione e delicatezza ha tenuto vivo, anno dopo anno, il sogno nato più di quarant'anni fa insieme a suo marito Graziano Dagna — un sogno che, grazie al suo amore e alla sua tenacia, è diventato patrimonio di tutti noi.
Chi ha avuto il privilegio di conoscerla sa quanta grazia, passione e determinazione mettesse in ogni edizione della Calandriniana. Lo faceva con discrezione, senza clamore, ma con una forza gentile, capace di unire artisti, cittadini, amici e visitatori intorno a qualcosa di profondo: l'arte come dono, come legame, come atto d'amore verso la città.
Sarzana perde una delle sue voci più autentiche. Ci stringiamo con affetto alla sua famiglia, agli amici e a tutte le persone che le hanno voluto bene e che con lei hanno condiviso questo lungo cammino.
Sarà nostro impegno — e nostro onore — continuare a far vivere la Calandriniana con la stessa passione, la stessa cura e la stessa apertura che Clara ha saputo infondere in ogni gesto.
Grazie, Clara.»

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