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Sarzana candidata a Capitale Italiana della Cultura 2028 In evidenza

di Luca Vaccaro - Sarzana intraprende il cammino verso la candidatura a Capitale Italiana della Cultura 2028

Con la consegna formale della Manifestazione di Interesse al Ministero, Sarzana intraprende il cammino verso la candidatura a Capitale Italiana della Cultura 2028. Una sfida significativa, che la città accoglie come opportunità per mettere a fuoco – in modo partecipato e concreto – la propria identità, il legame con il territorio e le prospettive future derivanti da un rapporto vivo tra memoria, comunità e progettualità.

Questa sfida, portata avanti dalla Val di Magra in stretta collaborazione con i comuni del territorio e con il forte sostegno della Regione Liguria, è un invito aperto a tutti i territori che condividono una visione strategica in cui storia, cultura, bellezza e futuro si intrecciano.

Storica crocevia e terra di confine, Sarzana è stata per secoli al centro di contese. Oggi quella memoria profonda si traduce in un metodo concreto e in una visione progettuale, facendo della città uno specchio dell’Italia contemporanea: una città e un territorio che diventano messaggeri di pace e simbolo di rinascita culturale.

Questa candidatura punta a trasformare Sarzana in un caso di studio esemplare, dove la cultura agisce da motore per un nuovo patto civile – tra radici storiche consapevoli, rigenerazione urbana e coesione sociale.

La cultura non si limita a raccontare il passato, ma diventa motore di cambiamento: rigenera gli spazi urbani, crea nuovi luoghi pubblici accessibili e inclusivi. Una programmazione diffusa e partecipata prenderà vita attraverso eventi, festival, arti visive, musica, parole e pensiero, restituendo centralità ai cittadini e nuovo significato ai luoghi.

Le fortezze si trasformano in teatri, le piazze in agorà, luoghi d’incontro e gallerie d’arte urbana, le periferie assumono il ruolo inedito di poli culturali.

Con questa candidatura, Sarzana non vuole celebrare se stessa, ma proporre un modello replicabile per l’Italia, capace di unire storia e innovazione, patrimonio e visione.

La scelta di Sarzana si inserisce in una tradizione civica che ha da sempre riconosciuto nella cultura un’attitudine collettiva. Agli inizi dell’Ottocento, alcuni cittadini unirono le proprie risorse per costruire il Teatro degli Impavidi. Un’epigrafe latina, ancora oggi visibile nel ridotto, riassume il senso di quel progetto: forgiare i costumi, distendere gli animi, incoraggiare le virtù.

Simbolo araldico del teatro è un leone accompagnato dal motto Non è quel core di viltade albergo, che sembra esprimere l’essenza stessa della città, di cui il coraggio leonino è emblema.

«La cultura non rappresenta soltanto un arricchimento intellettuale per i singoli individui – afferma il sindaco di Sarzana Cristina Ponzanelli – ma è soprattutto un motore trasversale di crescita economica sostenibile, coesione sociale e valorizzazione dell’identità locale. Orgogliosa della sua storia illustre e della sua unicità, Sarzana vuole incorporare nella propria visione strategica una progettazione partecipata, attenta all’inclusività, che faccia della cultura la risorsa chiave per la vita della comunità. Il nostro è un percorso nato da una visione chiara, costruita in tutti gli ultimi anni, che trova il suo coronamento nei prossimi tre, guardando al 2028 come compimento di uno sviluppo pieno e consapevole. Siamo fieri delle nostre radici e della nostra identità, e vogliamo continuare a essere protagonisti nella contemporaneità. Ringraziamo fin da ora i sindaci e gli amministratori che hanno già condiviso questo percorso che è di un intero territorio e aperto ad ogni energia positiva. Siamo inclusivi, aperti e convinti che tutti insieme possiamo raccontare la grande bellezza della nostra storia e del nostro futuro».

Dal 3 luglio 2025 prende avvio un calendario di attività pubbliche che accompagneranno l’elaborazione del dossier fino a settembre. Assemblee cittadine, laboratori, incontri con associazioni e realtà del territorio: un percorso partecipativo che costruirà passo dopo passo i contenuti della candidatura, affinché le proposte riflettano un’energia autentica, capace di raccogliere voci diverse e tradurle in progetto comune.

L’occasione è anche un invito a riscoprire nella storia di Sarzana le direttrici di marcia per il futuro, riconoscendo nei suoi passaggi più significativi una costante capacità di trasformazione, visione e apertura.

A supportare il percorso sarà PanSpeech, società di progettazione culturale nata come spin-off dell’Università di Siena, con esperienza nelle candidature culturali.

«Riconosciamo in Sarzana – afferma Maria Cristina Addis, docente di semiotica e responsabile scientifica del team – un caso esemplare di come la cultura possa trasformarsi in infrastruttura sociale. Il percorso di candidatura assume qui un’intensità distintiva, grazie alla consapevolezza diffusa che la cultura è fondamento della libertà individuale e cemento essenziale per la collettività. Sarzana volge al futuro il suo passato ricco e affascinante, che la accomuna a tanti luoghi del Paese, scartando però ogni percorso celebrativo. Nasce così un’apertura coraggiosa alla partecipazione attiva, alla programmazione radicata nel territorio, in cui la cultura diventa diritto di ognuno e bene comune essenziale.»

Tra gli obiettivi vi è anche quello di stimolare l’imprenditorialità creativa, generando nuova impresa e attrazione di investimenti nei settori della cultura, arte, turismo sostenibile e comunicazione sociale.

Collocata lungo la Via Francigena, Sarzana eredita dall’antica Luni una matrice mediterranea fondata sull’incontro. Emblematica è la figura del sarzanese Tommaso Parentucelli, divenuto papa Niccolò V, fondatore della Biblioteca Apostolica Vaticana.

Nel Novecento, la città si è distinta per l’opposizione alla dittatura, che la rese modello per l’Italia intera. L’amore per la libertà si traduce nella diffusione della conoscenza e nella valorizzazione del contributo delle giovani generazioni.

Il tessuto culturale attuale conferma la vocazione di Sarzana a connettere arte e vita pubblica. Il Teatro degli Impavidi propone spettacoli ed attività educative, la Fortezza Firmafede ospita eventi contemporanei e il Festival della Mente propone ogni anno un programma di respiro internazionale.

Tutti questi appuntamenti alimentano la vitalità culturale della città e creano legami tra pubblici diversi. La candidatura rappresenta un’opportunità concreta per costruire ponti tra tradizione e innovazione, tra le anime di un territorio straordinario.

Grazie al coinvolgimento di cittadini, associazioni e realtà artistiche, Sarzana potrà sviluppare modalità di partecipazione sempre più inclusive, con l’ambizione di diventare una città-modello.

Nelle prossime settimane verranno comunicati i componenti del Comitato Scientifico, formato da personalità della cultura, dell’arte, della ricerca, dello spettacolo e dell’impresa culturale. Sarà inoltre presentata l’identità visiva della candidatura.

Sarzana non parte da zero: patrimonio, competenze, energia sociale e creatività sono già presenti. Il percorso verso la Capitale Italiana della Cultura 2028 è l’occasione per metterli in connessione, renderli visibili e rafforzarli. Per costruire insieme una nuova idea di comunità.

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