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Francesco Pazienza, l’ombra dei misteri d’Italia: morto a 79 anni In evidenza

Si è spento all’ospedale di Sarzana, Francesco Pazienza, ex “faccendiere” e figura centrale in alcuni tra i più oscuri episodi della Prima Repubblica. Aveva 79 anni.

Nato nel 1946 a Monteparano, in provincia di Taranto, Pazienza si laureò in medicina e visse a lungo in Francia, dove avviò una carriera nella finanza. Nel 1979 entrò in contatto con il SISMI, I servizi segreti militari italiani, in qualità di consulente. Fu in quegli anni che iniziò a intrecciare relazioni con ambienti della loggia massonica P2 e con i vertici di settori deviati dello Stato.

Nel 1981, all’indomani dello scandalo P2, fu costretto a lasciare il SISMI. Seguì una fuga negli Stati Uniti, dove venne arrestato nel 1985 e successivamente estradato in Italia.

Pazienza fu coinvolto in diverse inchieste giudiziarie:

  • Per la strage di Bologna del 2 agosto 1980 fu condannato per depistaggio: fece piazzare una valigetta esplosiva su un treno per far credere a una pista internazionale.
  • Nel crac del Banco Ambrosiano, svolse un ruolo da mediatore tra Roberto Calvi e ambienti vaticani e politici. Fu condannato per associazione a delinquere.
  • Nel 1981 intervenne nel sequestro Cirillo, negoziando tra i servizi segreti e la camorra di Raffaele Cutolo per ottenere la liberazione dell'assessore democristiano.

Scarcerato nel 2007, visse gli ultimi anni a Lerici, dove svolse attività di volontariato. Ha scritto due libri autobiografici: Il disubbidiente e La versione di Pazienza, nei quali ha sempre rivendicato il proprio punto di vista, talvolta in contrasto con le sentenze definitive.

Francesco Pazienza è morto il 21 giugno 2025 presso l’ospedale di Sarzana, dove era ricoverato da alcuni giorni. La notizia è stata confermata dalla famiglia.

Con la sua morte si chiude uno dei capitoli più controversi della storia recente italiana: un uomo al centro di trame complesse tra intelligence, politica, finanza e criminalità, capace di incarnare — fino all’ultimo — l’ambiguità del potere occulto.

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