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Alessandra Borio, dalla Sprugola alle Olimpiadi di Los Angeles In evidenza

di Anna Mori - Convocata giovanissima, appena diciottenne, oggi continua a trasmettere alle nuove generazioni i valori dello sport come docente di motoria al Fossati-Da Passano.

Alessandra Borio, spezzina doc, oggi professoressa di motoria al Fossati-Da Passano, ha iniziato a praticare lo sport del canottaggio giovanissima, arrivando a partecipare alle Olimpiadi. Ieri durante il Promo Palio delle Scuole, l’abbiamo incontrata per farci raccontare questa bellissima storia.

“Dopo tanti anni nel canottaggio, nel 1984 sono stata convocata per le Olimpiadi di Los Angeles, ero giovanissima, avevo appena 18 anni - inizia così il racconto di Alessandra Borio, sul viso il sorriso di chi rivive certi ricordi con tanta emozione - “Il ricordo di quell’esperienza rimarrà sempre nel mio cuore - prosegue Alessandra- ho partecipato a campionati europei, a mondiali, ma quello che mi ha lasciato le Olimpiadi è unico, sarò sempre ‘l’Olimpionica della Spezia’. Devo ringraziare la nostra città che mi coccola molto e che me lo riconosce sempre.”

“Uno dei ricordi più belli che mi sono rimasti - aggiunge Borio - è la grande amicizia che ho ancora con Antonella Corazza, Raffaella Memo, Donata Minorati, Paola Grizzetti e la timoniera Roberta Del Core con le quali ho partecipato alle gare olimpiche del quattro di coppia, chiudendo in sesta posizione (con il tempo di 3'21"48 ndr). Con le mie compagne di squadra ci sentiamo e vediamo ancora adesso, un legame di amicizia che continua, ci incontriamo almeno una volta all’anno.”

Ma come funzionano le selezioni? “Si parte quattro anni prima e ci si allena nella squadra ‘probabile olimpica’. - spiega Alessandra - Abbiamo dovuto poi partecipare per tutto quel periodo a gare importanti e nell’ultimo anno qualificarci per le Olimpiadi, fino a due mesi prima della partenza non si aveva la conferma della qualifica. Finite le ultime gare - prosegue - è arrivata la conferma, è stata una gioia enorme! Anche se a dire la verità eravamo talmente coinvolte e concentrate nelle gare, che forse lì per lì non ce ne siamo rese conto fino in fondo.”

Alessandra si ferma un attimo nel racconto e poi con un mezzo sorriso ci dice che le viene anche in mente un racconto un po’ ‘gossip’. “Sapete che alle Olimpiadi si va con la divisa ufficiale e quell’anno l’aveva disegnata Valentino. Insomma ci convocarono tutti nell’atelier di Via Condotti a Roma per prendere le misure. Quindi anche questo è qualcosa che solo le Olimpiadi possono darti.”

Il Villaggio Olimpico del canottaggio e della canoa era ospitato presso l’Università di Santa Barbara. “Facevamo un po’ vita a sé rispetto agli altri sport perché condizione necessaria era quella di essere ovviamente vicino ad un lago. Che dire un ambiente internazionale, sportivo, che ti rimane sempre nel cuore.
Siamo state il primo equipaggio femminile del canottaggio italiano a prendere parte ad un’Olimpiade. Nel 1984 la donna non partecipava molto alle competizioni sportive internazionali, tant’è che la squadra olimpionica italiana era composta da 350 atleti di cui solo 48 donne, un divario veramente importante. Pensavo fosse legato solo al mondo del canottaggio dove eravamo in squadra 5 donne e 25 uomini, ma invece era una situazione generalizzata a tutti gli sport. Finalmente dalle Olimpiadi di Londra del 2012 la partecipazione della componente maschile e femminile sono state paritarie, tendenza continuata ancora fino alle ultime Olimpiadi di Parigi” conclude Borio.

Oggi Alessandra continua a trasmettere ai ragazzi questa passione per lo sport e per il canottaggio che se ti prende non ti molla più!

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