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Sempre dalla parte dei malati: il lavoro silenzioso del Comitato “Ing. A. Perioli” In evidenza

Mariapaola Perioli, che oggi lo guida, ci spiega finalità, attività e progetti futuri.

Nel cuore della Spezia opera da oltre quarant’anni una realtà che ha fatto della discrezione e della concretezza i suoi tratti distintivi. È il Comitato Assistenza Malati dell’Ing. A. Perioli, fondato nel 1981 da Alfredo Perioli e oggi guidato dalla figlia Mariapaola Perioli, con lo stesso spirito di dedizione al prossimo.

Il Comitato si occupa di assistenza a pazienti oncologici e affetti da patologie rare, fornendo supporto medico, psicologico e, laddove necessario, anche economico. Un impegno quotidiano che si traduce in visite specialistiche, collaborazioni con la Breast Unit dell’ASL 5, donazioni di attrezzature avanzate per la diagnostica, ma anche nella formazione di medici e personale sanitario.

Nel 2024, per esempio, il Comitato ha donato un microtomo rotativo semiautomatico e una piattaforma PCR di ultima generazione, strumenti fondamentali per migliorare la diagnosi e la cura delle malattie oncologiche. Un gesto concreto, silenzioso, ma preziosissimo per la sanità spezzina.

Mariapaola Perioli porta avanti l’eredità del padre con passione e riservatezza, in perfetta coerenza con il DNA dell’associazione. Le sue parole sono sempre misurate, ma il suo operato parla forte e chiaro.



Il Comitato è attivo da oltre quarant’anni. Cosa è cambiato nel tempo e cosa è rimasto identico rispetto allo spirito con cui fu fondato?
Lo spirito con cui mio padre Alfredo Perioli fondò il C.A.M. è tutt’ora alla base del nostro operato. ‘Il malato ha sempre ragione’ è il nostro motto, tutto ciò che facciamo è rivolto ai malati ed alle loro esigenze.

Che tipo di assistenza fornite oggi ai malati e alle loro famiglie?
Forniamo aiuto economico; informazioni sui centri di cura;  garantiamo presso il nostro centro visite di consulenza  gratuite (chiediamo un piccolo contributo a chi può per chi non può, ma la visita è, ribadisco, garantita gratuita) di cardiochirurgia, oncologia, neurochirurgia, mappatura dei nei (prevenzione del melanoma), chirurgia generale, diabetologia, endocrinologia - 1322 visite nel 2024. Tengo a precisare che queste visite sono aperte a tutti e questo è molto importante perché alcuni credono siano solo per i meno abbienti. Inoltre dal 2007 abbiamo una convenzione con la ASL5 e la Dottoressa Isabella Sturlese - psiconcologa, da noi sovvenzionata, che fa terapia ai pazienti oncologici e spesso prende in cura anche i loro parenti; vi è inoltre una quota destinata a pazienti non oncologici che hanno problemi economici.
In generale chi si rivolge a noi, spesso ha solo bisogno di non sentirsi solo nella malattia. Noi prendiamo i malati per mano e non li lasciamo più. Da qui il significato del nostro logo con  le due mani che si stringono. Vorrei aggiungere che l’ascolto è fondamentale per aiutare le persone.

Il Comitato ha recentemente donato importanti strumenti all’ASL 5. Come scegliete dove intervenire?
Nella nostra ASL abbiamo medici eccezionali. Aiutare la ASL5 e a cascata il personale che ci lavora significa aiutare i malati. Lo scopo principale del CAM è la prevenzione e la cura dei tumori, infatti abbiamo uno strettissimo rapporto con il reparto di Anatomia Patologica e l’Oncologia, ma ciò non ci impedisce di ascoltare altre richieste di aiuto. Infatti abbiamo donato per due anni di seguito un totale di 19 borse di studio per il Master IFEC (Infermiere di Famiglia e Comunità) per un totale di circa 40.000 euro; abbiamo con entusiasmo accolto tale richiesta, anche se lontana dall’oncologia, perché riteniamo fondamentale l’ opera che questi infermieri svolgeranno sul nostro territorio. Questo è un esempio di come scegliamo di intervenire.
Molto importante è stato anche il I° Convegno Nazionale sulle Cure Palliative organizzato insieme all'ordine degli avvocati di La Spezia che si è svolto a Febbraio- che potete vedere sul nostro sito, al quale hanno partecipato anche medici spezzini.

C’è una storia che l’ha colpita particolarmente e che rappresenta l’essenza del vostro lavoro?
Ce ne sono tante. Forse la più toccante e significativa è la storia di un padre, Gian Ugo Alberti, a cui è morta di tumore l’unica  figlia. Martina aveva 32 anni ed era una persona speciale. Un giorno Ugo mi chiamò, perché voleva conoscermi di persona e conoscere meglio il comitato. Era un uomo a pezzi come si può ben immaginare. Ho fatto quello che mi ha insegnato mio padre: l’ho coinvolto nel Comitato a 360 gradi (oggi è socio e volontario), perché credo che aiutare gli altri sia terapeutico ed ha funzionato. Da allora ogni anno organizza un meraviglioso concerto in memoria di Martina per raccogliere fondi per il CAM.  

Cosa può fare chi vuole sostenervi concretamente?
Il modo più semplice è fare una donazione (scaricabile al 35%), donare il 5xmille nella dichiarazione dei redditi e/o partecipare agli eventi di raccolta fondi organizzati da noi o altri. A luglio faremo un apericena di raccolta fondi, per esempio.

Ci può dare un’anticipazione sui progetti futuri del Comitato?
Sicuramente continuare a lavorare in sinergia con la ASL5 per il bene di tutti i pazienti e di tutta la nostra comunità. 


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Codice fiscale: 91002890118
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