Nel mese di maggio 2024, il Cantiere della Memoria di Corrado Ricci aveva organizzato un'iniziativa per celebrare la figura di Straulino. I pannelli e le opere in esposizione sonoo state poi messe a disposizione della Lega Navale che, tra la fine del 2024 e il inizio 2025, ha organizzato una mostra itinerante nell'ambito delle attività della promozione della cultura del mare e delle tradizioni marittime. L'evento è stato promosso in occasione della ricorrenza dei 20 anni dalla morte (14 dicembre 2004 a Roma) e dei 110 anni dalla nascita (10 ottobre 1914 a Lussinpiccolo) di Agostino Straulino. Tra le opere esposte, anche i quadri realizzati sulle vele dismesse di Nave Vespucci dall'ex nostromo della Nave Scuola Adriano Gandino, attualmente in servizio presso la Sezione Velica della Marina Militare della Spezia. Le opere di Adriano Gandino sono state poi esposte anche in occasione dell'Enoshina Trophy, che si è disputato alla Spezia dall'8 all'11 di maggio scorsi.
Gandino ha voluto celebrare Straulino, al di là della sua attività velica, anche come comandante del Vespucci tra il 1964 e il 1965, dove si è distinto in numerose imprese, quali la leggendaria uscita dal porto di Taranto a vele spiegate attraverso il canale navigabile e il record di velocità di 14,6 nodi.
Un percorso fatto di sfumature di colore a pastello che trasmettono emozioni e suggestioni. Una ricerca di fotografie storiche dalle quali Adriano Gandino ha ripreso immagini che ha inserito nelle sue opere per raccontare attraverso i tratti dei suoi carboncini la vita di Agostino Straulino.
Un viaggio cronologico che parte nella prima tela dall'infanzia di Straulino, che vediamo ritratto da bambino accanto all'angelo segnavento di Lussinpiccolo, sua città natale, e ad un modellino di barca a vela del Grifone, l'imbarcazione con la quale ha vinto il Campionato del Mondo Classe 5.5 S.I. nel 1965 a Napoli.
Una seconda tela celebra invece la grande amicizia che ha legato Agostino Straulino all'amico Carlo Rolandi, con il quale ha partecipato a numerose regate, tra cui quella sulla Star alle Olimpiadi di Roma del 1960, un legame importante per la storia della vela italiana. La tela ritrae i visi dei due velisti sui lati e al centro gli stessi impegnati in regata.
Un'ultima tela vuole invece ricordare Agostino Straulino come “uomo di mare”: il cappello di lana calzato sulla testa e la giacca con il bavero alzato e dietro a lui Nave Vespucci e il Grifone. Una cornice speciale in legno completa l'opera, ottenuta dai pezzi sostituiti del piede dell'albero del Grifone con il numero in acciaio dell'imbarcazione visibile in basso.