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La Fibromialgia va al Museo: laboratori espressivi sul dolore cronico presso i Musei Civici  In evidenza

I laboratori, rivolti a persone che soffrono di dolore cronico, si svolgeranno sabato 10 maggio presso le sedi dei Musei Civici, ecco il programma.

Sabato 10 maggio la città della Spezia celebrerà la Giornata Mondiale della Fibromialgia con un evento organizzato dal Comune della Spezia e dalla sezione locale del Comitato Fibromialgici Uniti – Italia O.d.V. L'iniziativa, dal titolo "La Fibromialgia va al Museo" è stata pensata per i pazienti che soffrono di dolore cronico di varia eziologia, che avranno l’occasione di condividere il loro vissuto, dolore e speranze, attraverso il linguaggio dell’arte.

L’idea, proposta da Gianna Taverna, referente regionale ligure del Comitato Fibromialgici Uniti Italia e arteterapeuta, ed accolta dal sindaco Pierluigi Peracchini e dall'assessore alle politiche sanitarie Giulio Guerri, coinvolge tre musei cittadini e li rende per un giorno l’atelier in cui chi lo desidera potrà scegliere di partecipare a quattro diversi laboratori espressivi, che si terranno ai musei del Castello di San Giorgio, Amedeo Lia e CAMeC sia al mattino sia al pomeriggio con quattro diverse proposte creative.

Il sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini dichiara: “La Giornata Mondiale della Fibromialgia è un momento importante per accendere i riflettori su una patologia spesso invisibile ma profondamente invalidante. Con l’iniziativa "La Fibromialgia va al Museo", l’arte diventa strumento di espressione e sollievo, e i nostri musei diventano punti di riferimento per chi sta affrontando una malattia. Con questo evento, le strutture museali confermano il loro ruolo inclusivo, frutto degli investimenti compiuti per rilanciarle e ospitare mostre di livello internazionale”.

"La fibromialgia- sottolinea l'assessore alle politiche sanitarie Giulio Guerri - è uno dei temi sui quali la nostra amministrazione è impegnata a promuovere iniziative di informazione e sensibilizzazione rivolte alla cittadinanza, nell'ambito di un percorso teso a far crescere nella nostra comunità la consapevolezza in ambito sanitario e la cultura della prevenzione. Questa giornata sarà sicuramente un'ulteriore, preziosa occasione per parlare di questa patologia, della quale chiediamo l'inserimento nei LEA del sistema sanitario nazionale, per testimoniare la nostra vicinanza e il nostro supporto a tutte le persone che ne sono affette e ai loro familiari ed al tempo stesso sostenere sempre nuovi progressi nelle capacità di cura e nelle modalità di assistenza." 

"L'amministrazione comunale - dichiara Gianna Taverna a nome di Cfu - Italia- ha accolto subito positivamente l’idea, così come i servizi museali, che si sono messi generosamente a disposizione di questo progetto, che offre l'opportunità di far conoscere la fibromialgia e raggiungere altre persone che soffrono di questa malattia, così come persone che soffrono di dolore cronico di altra natura, un compagno di vita che affligge ogni giorno e che è possibile alleviare solo in parte." Queste le attività proposte: “La creta che cura” con Luisa Ruzzoni al Museo del Castello San Giorgio; “Voliamo altrove, rompiamo la gabbia del dolore” con Antonella Mezzani al Museo A. Lia; “Coloriamo i nostri pensieri” e “Il dolore in scatola” con Barbara Datteri e Claudia Frandi al CAMeC.

Di seguito il dettaglio dei laboratori, che si svolgeranno sabato 10 maggio, nella fascia mattutina 10.30 - 12.30 e nella fascia pomeridiana 15.00 - 17.00.

LA CRETA CHE CURA (Museo Castello di San Giorgio)
La creta è materia viva che risponde alle nostre sollecitazioni trasformandosi, favorisce lo sviluppo della creatività e consente l'espressione di profondi vissuti emotivi. Serve energia per trasformarla ma nello stesso tempo è morbida e cambia forma facilmente, lasciando spazio alla nostra creatività. Per trasformare la creta serve energia, tempo, pazienza. Mentre lavoriamo la creta entriamo in contatto con quasi tutti i sensi: visivo, tattile e olfattivo che evocano ricordi e amplificano le possibilità di entrare in contatto con i nostri sentimenti.

VOLIAMO ALTROVE, ROMPIAMO LA GABBIA DEL DOLORE (Museo “A”. Lia)
Permetterà di volare anche con un'ala spezzata dal dolore cronico, passando attraverso la propria innata creatività. Antonella accompagnerà passo passo i partecipanti introducendoli all'utilizzo delle antiche tecniche della foglia oro e dell'origami che permetteranno loro di realizzare, con pochi semplici passaggi, guizzi dorati (parole o simboli della propria condizione) sulla tela, anche a persone che non hanno mai toccato un pennello e a creare un airone di carta realizzato con l'origami, simbolo di libertà, unendoli in un'opera unica.

COLORIAMO I NOSTRI PENSIERI (CAMeC)
La conduttrice proporrà la rielaborazione personale di una fotografia di un volto di donna su cui sarà poggiato un foglio di plexiglass: "In questo laboratorio/progetto vi invito ad osservare la foto che avete scelto e a chiudere gli occhi cercando di capire le sensazioni che vi trasmette e, successivamente, a trasformare sia l'immagine sia le sensazioni, disegnando, colorando e/o scrivendo sul plexiglass appoggiato sulla fotografia stessa. Facendo così in modo che l'introspezione e la solitudine della ragazza ritratta diventi un inno alla voglia di vivere ed alla condivisione.”

IL DOLORE IN SCATOLA (CAMeC)
In questo laboratorio partecipanti avranno a disposizione due scatole ciascuno, che potranno decorare a loro piacimento utilizzando i materiali a offerti. Prima di iniziare il lavoro di decorazione, verrà loro spiegato che una scatola diventerà un contenitore riservato al dolore fisico e morale, l'altra invece sarà il contenitore della speranza. Una volta finito di decorare le scatole (max. un'ora), si chiederà di riflettere su vari aspetti connessi con la patologia e di scrivere i propri pensieri su bigliettini ricavati da fogli di cartoncino leggero, concentrandosi non solo sugli aspetti inevitabilmente negativi, ma anche su quelli inaspettatamente positivi. Al termine del lavoro, si leggeranno insieme i pensieri prodotti e si deciderà ancora insieme come strutturare il tutto: la soluzione la troveranno le persone coinvolte insieme alla conduttrice, non c'è un finale prestabilito.

 

Per info e iscrizioni:
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Qui sotto è possibile scaricare la scheda riassuntiva del progetto ed il modulo per le iscrizioni ai laboratori.

 

 

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