Il segretario genovese della Fillea Cgil è indagato dalla Procura di Genova con l'accusa di aver simulato un'aggressione a sfondo politico. Secondo gli inquirenti, avrebbe infatti inventato l’episodio in cui sosteneva di essere stato aggredito da due sconosciuti il 15 aprile scorso.
Nella sua denuncia, aveva dichiarato di essere stato aggredito mentre affiggeva volantini pro-referendum. Due uomini, secondo il suo racconto, lo avrebbero seguito in auto, insultato, fatto il saluto romano e colpito al costato. Tuttavia, l’inchiesta della procura, supportata dalle immagini delle telecamere, ha evidenziato diverse contraddizioni nel racconto dell'uomo.
Di fronte a queste discrepanze — che la Cgil ha definito “fuoriuscite incontrollate” — Mura ha deciso di ritirare la denuncia.
Durante l'interrogatorio con il sostituto procuratore Federico Manotti, il sindacalista avrebbe ammesso di aver inscenato l'aggressione, motivando il gesto con ragioni personali e di salute. L'avvocato dell'uomo ha presentato un certificato medico, redatto però dopo la presunta aggressione.
Il sindacalista verrà nuovamente ascoltato nei prossimi giorni.
Nel frattempo, la Cgil di Genova e della Liguria, insieme alla Fillea, lo hanno sospeso da ogni incarico e stanno valutando azioni legali a tutela dell’organizzazione.
IL COMUNICATO DELLA CGIL
Dagli sviluppi dell’indagine apparsi oggi sugli organi di stampa apprendiamo come i fatti legati all’aggressione al sindacalista Fillea non sarebbero confermati. Ove così fosse e come già dichiarato, se non siamo di fronte ad una escalation di violenza di qualsiasi natura non possiamo che tirare un respiro di sollievo: la Cgil purtroppo ha già pagato prezzi altissimi, anche in tempi recenti.
Il doveroso rispetto della tempestiva e puntuale attività svolta dagli organi inquirenti, cui va espressa sincera gratitudine per il ruolo e l’impegno svolto nella ricerca di verità e giustizia, impone di attendere l’esito di quanto in corso.
Nel contempo, a tutela dell’Organizzazione, saranno attivate le procedure interne di garanzia attraverso la sospensione dell’iscrizione alla Fillea e quindi la revoca del distacco sindacale e di ogni incarico connesso alla persona coinvolta nei fatti.
Se le notizie apparse oggi saranno confermate dagli organismi inquirenti, la Cgil si riserva di tutelarsi nelle forme che valuterà più opportune e in tutti i modi possibili.
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