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8 ore di sciopero a Issel Nord e Fincantieri NexTech Follo per il rinnovo del contratto In evidenza

La richiesta primaria è che si riapra davvero il tavolo di trattativa.

Le lavoratrici e i lavoratori del polo tecnologico di Fincantieri di Follo, di cui fanno parte Issel Nord e NexTech, incroceranno le braccia nella giornata di mercoledì 30 aprile, per 8 ore.

Le RSU spiegano così la decisione dello sciopero: "Senza contratto collettivo nazionale le Metalmeccaniche e i Metalmeccanici d'Italia scioperano. È questo il messaggio che vogliamo fare arrivare alle nostre aziende affinché spingano chi li rappresenta, Federmeccanica e Assistal, a sedersi al tavolo delle trattative e ad aprire, finalmente, per davvero, una discussione sul nuovo contratto di lavoro. Entro fine aprile, secondo le linee guida emerse dal direttivo congiunto di FIM, FIOM e UILM, si fermeranno, a turno, tutte le aziende metalmeccaniche spezzine. Le RSU dei due stabilimenti Fincantieri di Follo hanno, così, deciso di fissare lo sciopero per l'intera giornata di mercoledì".

Con le prossime saranno 32 le ore di sciopero che da dicembre si sono svolte nel nostro settore.

"Il CCNL Metalmeccanico - spiegano le RSU - è scaduto il 30 giugno 2024. Nella scorsa primavera la piattaforma di rinnovo è stata portata in tutte le aziende del Paese da FIM, FIOM e UILM ottenendo, tra i lavoratori, il 98,13% dei consensi. È stata così presentata alle associazioni datoriali che, fatto del tutto nuovo, non hanno mai aperto una trattativa su nessuno dei punti in essa contenuti. Si è arrivati, dunque, allo stato di agitazione, al blocco degli straordinari e agli scioperi che proseguono, ormai, da mesi. La nostra proposta la potremmo riassumere in poche parole: "più Salario e meno Orario". Abbiamo bisogno di veder crescere il nostro potere d'acquisto perché siamo stritolati da un'inflazione che galoppa molto più in fretta delle nostre retribuzioni. Per questo chiediamo un aumento, in 3 anni, di 280 euro mensili. Chiediamo inoltre di seguire l'esempio degli altri Paesi europei andando verso una diminuzione dell'orario di lavoro settimanale sperimentando le 35 ore".

"Detto ciò - concludono le RSU - la nostra è una richiesta che precede persino il merito di ciò che è contenuto nella piattaforma sindacale. Vogliamo semplicemente che Federmeccanica e Assistal facciano ciò che finora non hanno fatto: sedersi al tavolo con FIM, FIOM e UILM aprendo una discussione franca e avviando una trattativa seria sui punti che le lavoratrici e i lavoratori hanno discusso e votato pressoché all'unanimità e che dunque li rappresentano a pieno".

 

 

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