L'Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Spezia rinnova il proprio impegno all'interno del "Tavolo per il contrasto alle povertà", un'iniziativa di grande valore sociale che coinvolge oltre venti enti e associazioni del territorio, tra cui il Comune della Spezia e altri Ordini professionali sanitari.
Con una comunicazione indirizzata a tutti gli iscritti, il presidente dell'Ordine, Salvatore Barbagallo, ha sottolineato l'importanza della prosecuzione del progetto dell'ambulatorio mobile destinato all'assistenza sanitaria dei senzatetto, di cui l'Ordine è tra i principali promotori.
Francesco Tani, delegato dell'Ordine presso il Tavolo e consulente medico del progetto, ha redatto una dettagliata relazione sulle attività svolte nell'anno 2024, durante il quale si sono registrati 212 contatti sociosanitari, per lo più con uomini stranieri senza fissa dimora, di età media 38 anni.
Ecco i suoi passi salienti.
L'iniziativa, avviata nel 2017, si distingue per l'offerta di prestazioni sociosanitarie primarie gratuite erogate da un'équipe composta da medico, infermiere, autista ed esperto in assistenza sociale, tutti volontari. L'ambulatorio mobile opera stabilmente due volte alla settimana presso il cortile dei Salesiani e la stazione ferroviaria della città, oltre a effettuare uscite notturne.
L'attività è resa possibile grazie al supporto gratuito di farmacisti e laboratori locali per l'approvvigionamento di farmaci ed esami clinici, nonché alla collaborazione con il Dipartimento di Salute Mentale della ASL 5 per i casi più complessi. Tuttavia, permangono alcune criticità, quali la difficoltà nel reperire personale sanitario volontario, a causa della crescente pressione sugli operatori, e la necessità di mantenere forme autonome di autofinanziamento, oggi garantite da enti aderenti al Tavolo come la Pubblica Assistenza e l'Associazione Buon Mercato.
Le patologie più frequenti hanno riguardato l'ambito respiratorio, dermatologico, osteoarticolare e l'ipertensione, ma si è riscontrata anche una significativa presenza di problematiche psichiatriche e odontoiatriche, per le quali manca una risposta strutturata, fatta eccezione per il sostegno occasionale di alcuni professionisti.
Da segnalare inoltre l'apertura di un centro di ascolto di etnopsicologia presso la Caritas diocesana. Tutti i contatti sono tracciati su apposite schede sociosanitarie, compilate nel rispetto delle normative sulla privacy. Tra i punti di forza del progetto si evidenziano l'efficacia nel fornire assistenza a soggetti completamente esclusi dai circuiti istituzionali, il supporto ad altri enti del volontariato sociale e il contributo alla reintegrazione nei percorsi assistenziali della ASL.
