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La scomparsa di suor Candida, storica collaboratrice di padre Dionisio In evidenza

Un ricordo di suor Candida.

E’ morta nei giorni scorsi all’età di 86 anni, alla casa del Sacro Cuore di Brugnato dove era ricoverata, suor Candida, al secolo Domenica Nanni.

Suora cappuccina, entrata nell’ordine a soli diciannove anni, per decenni è stata la prima collaboratrice di padre Dionisio Mazzucco nella guida del “Sorriso Francescano” di via dei Colli, alla Spezia, attività che aveva poi proseguito instancabile anche dopo la scomparsa del popolare frate cappuccino nel 1990. Aveva anche allestito e guidato per anni l’”Oasi francescana” nella Pineta di Suvero, in alta Val di Vara, ora a disposizione della Caritas e della Pastorale giovanile della diocesi. Sorto nel dopoguerra per accogliere bambine bambini rimasti orfani, per eventi bellici o per altri motivi, il “Sorriso francescano” ha rappresentato e rappresenta un vero luogo di accoglienza e di integrazione. Non a caso, negli ultimi decenni, suor Candida aveva provveduto ad alloggiarvi famiglie di profughi, provenienti da varie parti del mondo, con i loro bambini.

Ed oggi la struttura è inoltre aperta alle famiglie di tutta la città e la provincia che intendano usufruire degli ampi spazi dell’antica villa Podestà, al chiuso o all’interno, per incontri festosi dei loro piccoli in occasione di eventi significativi, dai compleanni alle prime comunioni, alle Cresime ed altro. Anche queste sono occasioni importanti per socializzare, in tempi nei quali la solitudine e la chiusura in se stessi mettono spesso in crisi il futuro delle nostre comunità. A suor Candida – ai cui funerali, presieduti dal vescovo giovedì scorso nella cattedrale di Cristo Re, hanno partecipato molti sacerdoti e fedeli – ha dedicato un pensiero don Luca Palei, attuale direttore della Caritas, del quale (dipendente di banca prima di diventare sacerdote) la religiosa cappuccina diceva scherzando “ha lasciato la banca per la barca”.

“Hai mostrato a tutti – ha scritto don Luca rivolto a suor Candida – come possiamo essere ‘madri’, nei tanti luoghi che abitiamo ogni giorno: nelle strutture di accoglienza, nelle scuole, in un dormitorio, in un ospedale. Dove possiamo, come è stato scritto su facebook, ‘allattare un mare di bambini, orfani di affetti e di terra sotto i piedi’. Nessuno è mai stato un numero per te, non hai mai scartato nessuno, non hai mai perso tempo, ma ognuno era un figlio da accogliere, proteggere, promuovere ed integrare usando le parole di Papa Francesco. Ora aiutaci ad attraversare il mondo, la storia, la nostra stessa vita con il tuo stile, con l’impegno di rendere più bello e più vero, ogni frammento di umanità sfiorato dalla nostra vita”.

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