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La Spezia festeggia i suoi centenari, patrimonio e memoria storica della città In evidenza

di Ginevra Masciullo - Necessario portare avanti progetti di inclusione per evitare che gli anziani siano o si sentano soli.

Avere un secolo di vita significa aver vissuto il passare del tempo sulla propria pelle: guerra, crisi e tanti momenti di felicità. Si sono ritrovati nella sala del Pin i centenari spezzini, una festa organizzata dalle associazioni che supportano quotidianamente le persone della fascia d’età più avanzata. Ai festeggiamenti si sono uniti il Sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini e l’assessore alle Politiche Sociali Lorenzo Brogi che hanno consegnato alle signore e ai signori più longevi della città un omaggio floreale e una pergamena.

I centenari, così come le persone over 80, hanno bisogno di servizi appositi, sia dal punto di vista dell’assistenza sanitaria, sia per quanto concerne la partecipazione alla vita sociale. A sottolineare questo aspetto è Marcello Notari, coordinatore regionale Ada, che spiega: “La nostra provincia è sempre più anziana, gli over 80 sono il 30% degli abitanti, queste persone hanno un costante bisogno di associazioni e istituzioni che li supportino nella vita quotidiana per far sì che non si sentano soli e abbandonati”.

Di fondamentale importanza è la collaborazione con le istituzioni per garantire spazi e momenti di svago che permettano la condivisione di esperienze e il dialogo.

"È importantissimo che queste persone non si sentano sole -afferma Fiorenzo Abruzzo, presidente Auser territoriale- hanno la necessità di parlare, di confrontarsi con l’esterno e la società, altrimenti si rischia che si chiudano in casa, vedendo un peggioramento delle condizioni psico-fisiche. Bisogna dare valore a coloro che sono le nostre radici”.

Mario Borromeo, presidente Anteas La Spezia, esprime grande fiducia nella forza delle parole e dell’ascolto per creare un’atmosfera che non faccia sentire nessuno escluso: “Crediamo molto nell’intergenerazionalità, promuoviamo progetti con lo scopo di includere tutti, vogliamo far sì che anziani e meno anziani siano insieme per insegnare e imparare reciprocamente”.

Gli anziani portano dentro di sé un patrimonio di inestimabile valore, l’esperienza, i cambiamenti e la memoria storica. Per i centenari è stato un momento divertente e molti di loro ci hanno raccontato quanto sia stato significativo seguire i propri valori.

Carolina Carozzo alla domanda: “Qual è il segreto per arrivare a 100 anni?” Risponde di essere stata guidata dalla fiducia, dalla bontà e dall’amore. Iva Garducci allo stesso quesito risponde: “Eccomi qui, nonostante i dolori, le traversie della guerra, io sono qui con i miei figli.” Condividere la propria esperienza con i più giovani è fondamentale secondo Maria Bocchi, che sottolinea quanto talvolta i ragazzi siano poco interessati ai desideri delle persone più anziane. Tra i centenari premiati anche Gustavo Bellazzini, superstite della Corazzata Roma, che da anni fa divulgazione. Con il passare degli anni aumentano le difficoltà fisiche, ma spesso grazie a chi cerca di promuovere inclusione e partecipazione è possibile continuare a vivere la propria vita allontanando la peggior malattia: la solitudine.

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