Il giovane santostefanese Cristian Venturini ha da poco concluso, a soli 13 anni, un tour di combattimenti tra Liguria e Toscana, divenendo così una giovane promessa del pugilato italiano. Sulla scia di Valeria Licari, altra campionessa di boxe residente nel comune di Santo Stefano Magra e che a soli 15 anni ha già indossato la maglia azzurra, anche Venturini, categoria School Boy 13-14 anni, si avvia verso una carriera di successi. Dopo i match combattuti a Savona, Prato, Carrara, Sarzana e Firenze, il giovane boxeur si prepara al prossimo torneo regionale a Genova, evento storico per Santo Stefano e, se andrà bene, approderà ai campionati nazionali. Venturini e Licari provengono dalla stessa scuola di boxe, la Boxing Class di Santo Stefano Magra, una palestra di pugilato ma anche di vita.
"Come amministrazione e assessorato allo sport, siamo orgogliosi di questa vittoria e di questo ennesimo traguardo della Boxing Class, una brillante società sportiva santostefanese, diretta da Armando Bellotti e Andrea Prassini – ha dichiarato Jacopo Alberghi, Assessore allo Sport – I due allenatori portano avanti da tempo un gruppo di giovani di tutte le categorie ma anche semplici appassionati, aprendo le porte a un'utenza molto vasta che abbraccia sportivi dai 6 ai 66 anni. Siamo orgogliosi di questa realtà che ha anche una valenza sociale importante".
Grande soddisfazione quindi in casa Boxing Class, gestita, come detto, da Bellotti, ex pugile professionista e autore del libro "Corsaro coi guantoni", che racconta le sue avventure in giro per il mondo da campione di boxe, e Prassini, vice comandante della Polizia Municipale di Santo Stefano. "È un grande orgoglio per noi allenare due giovani così promettenti – racconta Bellotti – Prima di Licari e Venturini non era mai capitato che due ragazzini della nostra provincia gareggiassero a questi livelli. Avere due promesse della boxe a Santo Stefano, al pari di città come Roma o Milano, è qualcosa di incredibile. La nostra palestra, che era un vecchio mattatoio, in pochi anni ha dato vita a un movimento importante. Oggi abbiamo una cinquantina di praticanti di tutte le età".
Sul pugilato, ci sono tante cose da dire e scoprire. "È sicuramente uno sport completo, dove il rispetto dell'avversario e dei compagni è sovrano. È lo sport di contatto per antonomasia e anche di sana difesa personale. Il pugilato, inoltre, è anche una metafora di vita – conclude Bellotti – Se cadi puoi rialzarti, non è finita finché non è finita, hai un avversario di fronte che non è un nemico, ha le tue stesse armi e le tue stesse regole ferree. Ogni match si conclude con un abbraccio e spesso una bevuta, a testimonianza del fatto che la boxe è veramente una nobile arte".