L’eclissi lunare totale del 7 settembre ha incantato il cielo di mezzo mondo e, seppur con qualche imprevisto meteorologico, anche quello spezzino. Durante i primi trenta minuti della fase di totalità, infatti, le nuvole hanno coperto il fenomeno, impedendo a molti di osservare la Luna tingersi di rosso. Poi, quasi inaspettatamente, il cielo si è aperto e la Luna è riapparsa quando era prossima a uscire dall’ombra terrestre, regalando comunque un’emozione intensa a chi ha avuto la pazienza di attendere.
Un’eclissi totale di Luna si verifica quando Sole, Terra e Luna si allineano perfettamente in un fenomeno chiamato sizigia. La Terra proietta la propria ombra sul nostro satellite, che attraversa diverse fasi: penombra, eclissi parziale e infine totalità. Proprio in quest’ultima fase la Luna assume la caratteristica colorazione rossastra, nota come “Luna di Sangue”. Il fenomeno è dovuto alla diffusione di Rayleigh: la luce solare, attraversando l’atmosfera terrestre, perde le tonalità blu e viola, lasciando passare soprattutto quelle rosse e arancioni.
La tonalità della Luna varia a seconda delle condizioni atmosferiche globali: più limpida l’atmosfera, più chiara e brillante la Luna; più ricca di polveri e particelle, più cupa e intensa la colorazione. Nella serata spezzina, il breve spiraglio senza nubi ha permesso di ammirare un rosso tenue, che ha reso ancora più suggestivo il momento.
L’eclissi del 7 settembre ha coinciso con la Luna Piena del Mais, legata alla tradizione agricola di fine estate. Un dettaglio che aggiungeva fascino culturale a un evento già carico di simbolismo: in molte culture antiche la Luna rossa era interpretata come presagio o momento di rinnovamento. Oggi la scienza spiega il fenomeno, ma lo stupore che suscita resta immutato.
(Immagine di Luca Bertagna - Associazione Astrofili Spezzini APS)
