fbpx

Accedi al tuo account

Nome utente*
Password *
Ricordami

"Forse il FAI vuole richiamare l'attenzione non sui luoghi del cuore ma su quelli dei timpani e dei polmoni"

Italia Nostra si schiera contro la scelta del FAI di dedicare le Giornate d'Autunno, alla Spezia, alla scoperta del porto.

Apprendiamo con sorpresa ed immediato sgomento che le giornate d'autunno del Fai della Spezia saranno dedicate anche al nostro porto mercantile.
Porto mercantile, quello spezzino, che dà lavoro a centinaia di persone, movimentando migliaia di container l'anno, con tempi da record, fatto che lo renderebbe oggetto di convegni di logistica organizzati da associazioni industriali o di spedizionieri marittimi e doganali.

Ma esso è anche una specie di corpo estraneo che negli ultimi decenni si è esteso in modo abnorme nella parte orientale del golfo stravolgendo il paesaggio costiero, cancellando migliaia di metri quadrati di mare, dando vita ad un inquinamento acustico e non solo che ha peggiorato notevolmente la vita di coloro che abitano nei quartieri del levante.

Mentre il profilo costiero dell'Arsenale militare, opera ottocentesca, si integra ormai nel paesaggio, l'impatto visivo di gru, gigantesche portacontenitori e pile di container policromi posizionate sulle banchine non è un bel vedere, checché ne dica il presidente dell'Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Orientale Mario Sommariva, come non lo erano le portacontenitori ormeggiate alla ruota davanti a Tellaro anni fa o le navi da crociera in rada esterna in tempi più recenti; anzi sono un vero e proprio pugno in un occhio al pari della centrale termoelettrica ENEL ossimoricamente intitolata ad Eugenio Montale.

Né ci è mai parso, Italia Nostra lo denunciò anni fa, che il "memoriale della Porta di Sion" del molo Pagliari, con i suoi colori sgargianti, sia in sintonia con il dolore di cui quel luogo fu testimone: nel luglio 1916, quando l'incendio di vagoni carichi di esplosivi uccise quasi 300 persone tra militari e civili; nel 1946, quando gli scampati ai campi di sterminio, da lì cercarono di prendere il mare per andare in Israele.

Non è sufficiente una lapide o una scultura per controbilanciare il manufatto di cattivo gusto eretto su quel molo scelto per riposizionare le marine del Canaletto, definintivamente fagocitate dal porto mercantile.

Se il FAI ha voluto richiamare l'attenzione dei cittadini non sui luoghi del cuore ma su quelli dei timpani e dei polmoni, messi a dura prova dai rumori e dai miasmi che si sollevano dal porto mercantile, ci è riuscito benissimo.

In caso contrario Italia Nostra esprime il proprio dissenso da una tale scelta tematica; una scelta che discende da una concezione dell'ambiente e del paesaggio lontanissima da quella condivisa da questa e da altre associazioni ambientaliste che da anni si battono per una visione incentrata sulla sostenibilità e sulla tutela del paesaggio e dell'ambiente del Golfo dei Poeti, quale Bene comune.

Per Italia Nostra, Sezione La Spezia Cinque Terre onlus
Giorgio Di Sacco Rolla
Presidente Regionale di Italia Nostra onlus

È GRATIS! Compila il form per ricevere via e-mail la nostra rassegna stampa.

Gazzetta della Spezia & Provincia non riceve finanziamenti pubblici, aiutaci a migliorare il nostro servizio con una piccola donazione. GRAZIE

Vota questo articolo
(0 Voti)

Lascia un commento

Assicurati di aver digitato tutte le informazioni richieste, evidenziate da un asterisco (*). Non è consentito codice HTML.

Studio Legale Dallara

Informiamo che in questo sito sono utilizzati "cookies di sessione" necessari per ottimizzare la navigazione, ma anche "cookies di analisi" per elaborare statistiche e "cookies di terze parti".
Puoi avere maggiori dettagli e bloccare l’uso di tutti o solo di alcuni cookies, visionando l'informativa estesa.
Se invece prosegui con la navigazione sul presente sito, è implicito che esprimi il consenso all’uso dei suddetti cookies.