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Peracchini commenta la richiesta di convocare un dibattito sul tema Enel in consiglio provinciale

Sulla tematica relativa alla centrale Enel il punto fermo è stato espresso chiaramente, senza bisogno di dover cercare altri passaggi politici.

 

“La questione Enel alla Spezia è un tema molto importante ed il ruolo della politica, e degli amministratori locali, nei confronti di questa pratica deve essere quello di operare per garantire il rispetto, da parte del Governo e di Enel, di quello che è stato già deciso. La volontà sulla permanenza della centrale è chiara e palese a tutti, un secco ed inequivocabile NO.

Andare a proporre, ancor prima che il nuovo Consiglio Provinciale fosse persino insediato, la convocazione di una seduta per trattare il tema della centrale Enel appare più che altro strumentale, l’ennesima occasione per fare dibattiti fini a sé stessi e per creare schermi politici a situazioni in cui deve, invece, essere chiaro chi ha responsabilità precise sulle scelte che riguardano i ritardi alla chiusura di quella struttura.

La Provincia non è un ente di rappresentanza diretta dei cittadini, ma un ente di secondo livello, dove si rappresentano i Comuni, ha per questo ruoli e competenze diverse. Non è una questione di volontà il non trattare certe tematiche che sono invece oggetto di dibattito politico nelle sedi appropriate, in primo luogo i Consigli Comunali, ma è esclusivamente una questione di competenza. Mi meraviglio che spesso si debba fare chiarezza su questo. La richiesta di una seduta di Consiglio Provinciale deve, poi, sempre essere presentata da un quinto dai consiglieri, come ben dovrebbe essere chiaro ad ogni membro di questo organo, specialmente a chi da anni ricopre questo incarico. Inoltre, ed anche questo dovrebbe sempre essere a conoscenza di chi riveste da anni questo incarico, il regolamento per il funzionamento del Consiglio Provinciale non contempla la fattispecie della convocazione urgente dello stesso. Quindi proporre una simile seduta, sapendo che non potrà essere convocata, magari proprio per sentirsi rispondere “non la possiamo convocare”, è solo l’ennesimo disperato gesto per fare confusione su un qualcosa che, altrimenti, sarebbe già palese a tutti. Un intervento sterile utile solo a lasciar campo libero a chi è pronto a specularvi sopra, mistificando un “no” dato per termini procedurali e facendolo passare come un “no” dato nel merito del tema. Anche se credo che la mia personale posizione sulla necessità di chiudere la centrale Enel nei tempi e nei modi già decisi sia sopra ogni dubbio.

Sulla tematica relativa alla centrale Enel il punto fermo è stato espresso chiaramente, senza bisogno di dover cercare altri passaggi politici.

Sono le forze politiche al governo, ed i loro referenti locali, che devono fare chiarezza su quello che intendono fare e rispettare il volere e le scelte del territorio, senza ritardi o altre chiacchiere. Rivedendo le assurde posizioni espresse in questi giorni e dando seguito alle prescrizioni.

La comunità spezzina ha le idee chiare ed i suoi amministratori le hanno sostenute e ribadite costantemente, non serve cercare altre vetrine mediatiche per dare spazio a chi vuole produrre l’ennesima cortina fumogena per nascondere le responsabilità.

Ora ci aspettiamo solo che il governo dia attuazione a ciò che Spezia attente: la chiusura della centrale entro l’anno. Questo senza ulteriori vetrine e passerelle politiche che non porterebbero nulla di diverso dal prolungamento di un dibattito che oggi deve essere chiuso con la sola attuazione degli impegni già presi”.

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