Alessandro Rosson, segretario provinciale del movimento Indipendenza che fa capo a Gianni Alemanno, prende atto con soddisfazione del parere dell'Autorità Nazionale Anticorruzione sul biodigestore a Saliceti: "L'ANAC con parere vincolante rileva la mancanza di presupposti di legge per la modifica del contratto senza l'espletamento di una nuova procedura di gara. Quando sedevo sui banchi del consiglio provinciale come capogruppo della Lega, avevo contestato più volte le modalità con cui si era spostato il sito per la realizzazione del Biodigestore da Boscalino, nel comune di Arcola, a Saliceti nel comune di Vezzano, con incremento del triplo dei volumi, protocollando come consigliere anche una interpellanza il 06.04.2022 senza peraltro ricevere adeguati chiarimenti dal presidente Peracchini".
"La conseguenza della mia attività politica che aveva rilevato numerose criticità sulla procedura di realizzazione del Biodigestore nel nuovo sito di Saliceti, informandone anche la stampa regionale, aveva prodotto l'avvio di un procedimento disciplinare da parte dei vertici della Lega e nel Consiglio Federale tenutosi a Roma, presenti oltre al sottoscritto, il Presidente della Camera Fontana, il Ministro Salvini, il Ministro Calderoli, il Sottosegretario Rixi veniva decisa la mia espulsione dal movimento, a causa delle mie esternazioni sull'operato del Sindaco della Spezia e Presidente della Provincia Peracchini, senza neppure prendere in minima considerazione la voluminosa documentazione sul Biodigestore che avevo prodotto a sostegno della mia attività politica e che anche numerosi comitati avevano fatto pervenire sia in Provincia che in Regione Liguria. Finalmente dopo quasi due anni l'ANAC ha decretato che non c'è stata la dovuta regolarità rispetto alla gara vinta da Acam-Iren che prevedeva un impianto da 26.000 tonnellate a Boscalino, poi dirottato a Saliceti senza il necessario passaggio in Provincia, oltretutto con un incremento a 90.000 tonnellate".
"La politica mi ha punito anche non ricandidandomi più in Provincia, perchè consigliere troppo scomodo per il centrodestra, ma - chiude Alessandro Rosson - la mia onestà politica e intellettuale, e la assoluta trasparenza delle mie azioni, ha trovato conforto nella decisione dell'Autorità Nazionale Anticorruzione. Adesso palla al centro e si riparte da zero".