Un’ambizione che Cristina Ponzanelli passa sotto sondaggio, condotto dal docente universitario Renato Mannheimer, sociologo e sondaggista affermato.
Un sondaggio presentato presso il Loggiato di Gemmi dal sociologo, che spiega: “Abbiamo estratto un campione statistico della popolazione, condotto su 407 persone, con un margine di approssimazione poco inferiore al 5%”, risultato a fronte di 4 mila telefonate totali, di cui si è tenuto in considerazione appunto 407 profili che hanno completato tutto le risposte, tra la popolazione residente nel comune di Sarzana.
Il risultato finale vede un 82% favorevole all’iniziativa di candidare Sarzana a capitale nazionale della cultura, con un 47% di risposte da parte di uomini e un 53% da parte delle donne. L’11% ha risposto “non mi sembra una buona idea” e il 2% “non so”.
Alla domanda “Ha mai sentito parlare dell’attribuzione di ‘capitale della cultura’ a qualche città italiana?”, il 44% ha risposto “si, so di cosa si tratta”, il 41% “no, non ne ho mai sentito parlare” e il 15% “si, ma non so di cosa si tratta”.
Infine, Cristina Ponzanelli rivolgendosi a Paolo Asti, presente in sala, “possiamo ambire al titolo di capitale della cultura italiana o stiamo alzando l’asticella un po’ troppo in altro?”.
“In questa sfida a capitale della cultura, bisogna convincere una comunità, bisogna guardare oltre lo spazio del comune. È necessario fare comunità, uno dei progetti migliori che abbiamo realizzato è stato quello della città di Roccasecca, che alla presentazione del progetto ha portato in commissione 32 sindaci delle città del territorio circostante.
La leva della città della cultura è una leva che fa sì che si consolidi il senso di comunità e si faccia uno sforzo complessivo. Diventare finalisti per il premio di città della cultura non è un obiettivo impossibile, è un obbiettivo concreto da portare a casa nei prossimi 5 anni”.