Sarzana è ancora al centro di infuocate polemiche, dopo essere ascesa alle cronache nazionali per i post del capogruppo leghista in consiglio comunale, che aveva definito il Presidente Mattarella “traditore della patria” e invitato a sparare su quanti cantavano “Bella Ciao”, un piccolo post di un cittadino sarzanese Daniele Pignatelli, ha dato l’occasione alla destra più aggressiva di dar sfogo ai propri istinti minacciosi e ingiuriosi.
Pignatelli ha sbagliato, non tanto nell’allestimento della sua bella vetrina, nella quale si è limitato a scrivere in un foglietto “ciao Matteo” e ad affiggerlo capovolto, quanto nel post su facebook, dove, forse perché indignato dal continuo turpiloquio di Salvini e dei suoi adepti, si è lasciato prendere la mano, adottando un linguaggio più consono alla destra che a ogni sincero democratico e antifascista.
Su di lui si è scatenato il linciaggio mediatico, ma anche minacce e insulti gravissimi, che si sono estesi alla città di Sarzana, agli antifascisti tutti. In questo occorre che i cittadini onesti facciano avere la loro solidarietà e vicinanza a Daniele Pignatelli, pur facendogli presente che la nostra parte non usa abitualmente certi linguaggi.
La destra è vuota di idee, di cultura e di capacità propositive, si manifesta solo con selfie, felpe marchiate e battutacce razziste, sul terreno delle invettive sono molto più bravi di noi. La nostra sfida deve perciò giocarsi sul terreno a noi più favorevole quello del confronto delle idee, quello della capacità di cogliere le esigenze dei cittadini e avere la capacità di elaborare proposte che provino a soddisfarle, quello di avere una visione strategica per il futuro.
Chi si è macchiato di minacce dovrà risponderne in tutte le sedi. Chi ha manifestato sdegno per l’ingenuità di Pignatelli, ma, a suo tempo, ha sminuito e difeso i gravissimi post di Iacopi, è un ipocrita che parla di democrazia a senso unico. Da costoro non accettiamo lezioni.
Ha sbagliato anche chi si è scagliato contro Fiammetta Gemmi, perché ha ospitato nel suo locale Salvini. Fiammetta ha dato a Sarzana un locale prestigioso, che fa parte del patrimonio comune della città, ha dato la disponibilità del locale a tutti, il Circolo Pertini stesso è stato ospite del suo locale, ma ha anche offerto alla città uno degli eventi culturale che più la hanno qualificata come il festival della lirica, non è giusto il coro di sdegno nei suoi confronti.
Ricordiamo i grandi antifascisti della nostra città: Pietro Arnaldo Terzi, Paolino Ranieri, Anelito Barontini, Emilio Zappa e tanti altri. La loro posizione era netta, così come era netta la loro attitudine al dialogo, al confronto e alla capacità di argomentare. Seguiamo questi esempi.
CIRCOLO CULTURALE SANDRO PERTINI