Giovedì 29 febbraio al cinema Moderno, nel corso di un incontro organizzato dall’associazione civico-culturale “Sarzana si può!”, si è parlato di un possibile rilancio dell’agricoltura nella vallata del Magra. Erano presenti gli amministratori dei principali comuni della vallata, i rappresentanti delle associazioni sindacali e gli studenti dell’indirizzo agrario e del corso serale dell’istituto superiore Parentucelli-Arzelà accompagnati dai loro docenti.
Dopo i saluti del presidente dell’associazione Marco Balzi, la vicepresidente Roberta Ambrosini ha rivolto alcune domande ai rappresentanti delle istituzioni: la vicesindaca di Ameglia Raffaella Fontana, il sindaco di Luni Alessandro Silvestri e Luca Ponzanelli, assessore alle attività produttive del Comune di Sarzana. Quale posto riveste l’agricoltura nel piano pluriennale di organizzazione dei singoli Comuni? Sono stati previsti investimenti nel settore? I tre comuni che si dividono la gestione della piana del Magra hanno messo in atto o hanno in prospettiva una pianificazione comune in termini di progettualità, accesso a fondi europei, facilitazioni per chi intraprende la strada dell’imprenditoria agricola?
Il Comune di Ameglia, secondo quanto riferisce la vicesindaca Fontana, è particolarmente attento alla riqualificazione del patrimonio agricolo esistente e al recupero degli oliveti abbandonati, per cui sta approntando un censimento gratuito dei terreni, che potranno essere riutilizzati in un’ottica innovativa attraverso il recupero e la trasformazione di vecchi casali in agriturismi, spazi aziendali, fattorie didattiche, ma c’è la consapevolezza che per consentire ai giovani di rimanere in zona occorre rendere economicamente sostenibile la loro attività con incentivi e aiuti. Il Comune di Ameglia punta molto sull’informazione e sta organizzando eventi di promozione dei prodotti caratteristici della zona, olio, vino, ciliegie e anche mitili, per i quali è in fase attuativa il progetto di un allevamento biologico a Punta Corvo.
L’assessore Ponzanelli afferma che nel piano pluriennale del Comune di Sarzana l’agricoltura non è stata particolarmente considerata e ringrazia l’associazione “Sarzana si può!” per aver portato all’attenzione della collettività un tema così importante per il territorio, inoltre esprime piena disponibilità alla collaborazione tra i Comuni della vallata ipotizzando la nascita di un distretto agricolo, come già avviene per il turismo.
Il sindaco Silvestri si sofferma sulla peculiarità del comprensorio di Luni e racconta l’esperienza virtuosa di alcuni imprenditori che alla fine degli anni Novanta hanno puntato coraggiosamente sulla produzione vinicola creando un prodotto diventato famoso oltre i confini nazionali, il Vermentino dei colli di Luni. In questo caso sono stati gli imprenditori che hanno guidato e orientato le scelte politiche del Comune e il Piano Regolatore è stato adeguato di conseguenza. Il sindaco ricorda ai giovani presenti in sala che l’agricoltura è fondamentale anche perché è l’unico strumento efficace contro il dissesto idrogeologico di un territorio.
Il prof. Simonelli dell’istituto Parentucelli-Arzelà ricorda ai presenti che l’indirizzo agrario è ormai una realtà importante e consolidata nella zona e attraverso i percorsi PCTO (ex alternanza scuola lavoro) la scuola lavora in stretta sinergia con enti e aziende locali perché accanto alla didattica tradizionale i ragazzi devono imparare che cosa significa lavorare nell’agricoltura.
Tra gli interventi degli studenti, particolare interesse suscita il racconto di alcune studentesse sulla loro esperienza di coltivatrici di microgreens e l’entusiasmo di un giovane allevatore che, a soli 17 anni, ha accettato di spostarsi a lavorare presso un’azienda di Reggio Emilia decidendo di continuare gli studi presso l’istituto agrario iscrivendosi al corso serale.
La parola è poi passata ai tecnici del settore: alla domanda se i sindacati di categoria siano coinvolti nella stesura dei piani comunali Alessandro Ferrante, vicepresidente di CIA Liguria di Levante, risponde che nella stesura dei piani vengono interpellati singoli esperti in relazione alle problematiche da affrontare e non nega che con alcune amministrazioni comunali i rapporti siano più difficili che con altre. Secondo Ferrantd occorre maggiore collaborazione da parte di enti come il Canale Lunense, che dovrebbe garantire apporto d’acqua anche durante l’inverno o il Parco Montemarcello Magra, i cui divieti ostacolano eccessivamente le attività degli agricoltori.
Marco Lucchi, presidente di Coldiretti La Spezia, sottolinea la necessità di valorizzare i prodotti del territorio, come il Vermentino o il basilico DOP per cui abbiamo in zona la produzione più importante di tutta la Liguria, superando i limiti imposti dalle amministrazioni sui terreni che possono essere destinati alla produzione. Per un rilancio dei prodotti locali, olio, vino e ortaggi e per lo sviluppo di un turismo enogastronomico si può puntare sulla valorizzazione della via Francigena attraverso la creazione di alloggi, agricampeggi, fattorie didattiche, vendita di prodotti locali. L’agricoltura deve essere polifunzionale e i giovani che scelgono questa strada devono mettere in campo la loro creatività e trasmettere agli altri la loro passione.
Chiude l’incontro Filippo Zangani, Presidente di Confagricoltura la Spezia, che apprezza la disponibilità emersa da parte degli amministratori comunali di fare squadra, come i sindacati stanno già facendo da tempo, per concorrere insieme al rilancio dell’agricoltura. La sua richiesta ai Comuni è quella di accorciare i tempi burocratici per la concessione di autorizzazioni a chi lavora nel settore agricolo perché altrimenti le aziende incontrano troppi ostacoli e non riescono a decollare. L’ultimo monito è rivolto ai giovani, che hanno seguito con grande interesse tutto l’incontro, ai quali Zangani consiglia di sviluppare competenze non solo in campo strettamente professionale ma anche culturali in senso lato perché per essere gli imprenditori del domani dovranno conoscere l’economia, il diritto ed essere in grado di adattarsi alla transizione green e tecnologica.
“Sarzana si può!” ringrazia tutti coloro che hanno partecipato all’incontro, da cui è emersa in particolare la volontà di impegnarsi e collaborare da parte delle istituzioni e dei sindacati di categoria per riportare l’agricoltura al centro del dibattito e dell’interesse collettivo riscoprendo quella che è stata in passato e deve tornare ad essere la vera vocazione del territorio.